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Io e te una squadra imbattibuile, per trent'anni

La nostra storia 2017 numero 5

Caro Claudio, non è semplice condensare in un breve ricordo il racconto...

Io e te una squadra imbattibuile, per trent'anni

Caro Claudio, non è semplice condensare in un breve ricordo il racconto delle esperienze, delle emozioni e degli avvenimenti che hanno segnato un rapporto così vivo e intenso come quello che ci ha legati per oltre trent'anni.

Un rapporto nato e cresciuto dentro l'associazione che ci rappresenta come imprenditori delle costruzioni, per poi, quasi subito, arricchirsi e dilatarsi abbracciando anche la sfera personale e familiare. E tutto ciò con la naturalezza e la leggerezza d'animo che ti erano proprie, ma anche con la profondità di sguardo, la appassionata e lucida visione e la brillante intelligenza che ti hanno sempre accompagnato, nella vita come nel lavoro e nell'impegno associativo.

Che tu avessi numeri me ne accorsi fin da subito quando, nel 1984, venni eletto alla guida di Centredil Lombardia e, colpito da quella miscela di competenza e intuizione che dimostravi in tema di urbanistica e di edilizia residenziale, ti lasciai libero di dare il meglio di te proprio nella commissione che si occupava di questi argomenti. Mi piace ricordare come, se in Lombardia è nata l'edilizia convenzionata che ha permesso a così tante imprese del nostro settore di crescere e svilupparsi, ciò sia principalmente merito tuo. L'impianto della proposta che avevi condiviso con Torretta e Balbi, così innovativo, ma al tempo stesso così convincente, fu decisivo, insieme alla mia determinazione, per ottenere il consenso dell'allora presidente della Regione Guzzetti e dell'assessore Verga.

Fu così che ebbe inizio, tra noi due, una complicità che divenne sistematico gioco di squadra e che proseguì ininterrottamente durante gli anni del mio impegno in ANCE nazionale, prima come vice presidente e poi, dal 1994 al 2000, come presidente. Un impegno, quello a Roma, che volli da subito condividere con te, chiamandoti al mio fianco anche in quanto presidente di ANCE Milano, la più importante realtà del nostro sistema.

Come ricordi certamente, caro Claudio, la sfida che ci attendeva era di quelle da far gelare il sangue a chiunque: la Prima Repubblica era crollata, travolta dallo scandalo del finanziamento ai partiti, e l'edilizia era screditata, per le connivenze emerse in Tangentopoli. Il mercato era paralizzato e la nostra Associazione, diretta da Ferroni, aveva il gravoso compito di riabilitare e ridare dignità e orgoglio al settore delle costruzioni. Avere te al mio fianco - prima quale Vicepresidente con delega all'Edilizia, al Territorio e all'Ambiente; quindi, nel triennio successivo, con la delega al Centro studi e strategie e alla Riqualificazione urbana - fu fondamentale per riuscire nell'impresa: le tue idee fresche e sempre innovative, coraggiose e anticipatrici, furono alla base di molte delle iniziative che mettemmo in campo in quegli anni.

E anche i confronti, talvolta animati, che ci videro protagonisti, non solo non scalfirono minimamente il rapporto personale di stima reciproca che esisteva tra noi, ma al contrario lo rafforzarono, perché le decisioni che emersero, alla fine, si rivelarono le migliori per il progetto comune che ci muoveva. Mi piace ricordare in particolare il grande convegno del1995 al Sistina di Roma, dal titolo "Per un patto tra il sistema delle costruzioni e il Paese", realizzato da ANCE insieme a tutte le altre associazioni del settore riunite nella Consulta generale delle Costruzioni, superando antiche contrapposizioni che in quel momento storico non avevano più ragione d'esistere. La sala stipata, le centinaia di imprenditori fuori dal teatro, la partecipazione del Governo con il ministro Baratta, l'intervento di tutti i segretari dei partiti politici. L'edilizia tornava ad essere al centro del palcoscenico del Paese e si apriva una fase totalmente nuova, in cui essere imprenditori in questo settore era motivo d'orgoglio per il contributo che potevamo dare al rilancio dell'economia e alla modernizzazione delle città e delle infrastrutture.

Il tuo lavoro di mediazione politica in quell'occasione fu determinante, così come importante fu il tuo apporto - da un lato per ricostruire una relazione positiva con la stampa e l'informazione, penso alla nascita di "Edilizia & Territorio" del Sole 24 Ore con Giorgio Santilli - e dall'altro per ottenere dal Governo, nel 1998, la detrazione dell'IRPEF del 41% delle spese sostenute dai privati per gli interventi di recupero sui fabbricati residenziali, che ha di fatto avviato quel grande processo di ristrutturazione e manutenzione del patrimonio edilizio del nostro Paese che ancora oggi sta producendo i suoi frutti. E poi, nel 2000, il convegno a Verona su "Idee per lo sviluppo del settore delle costruzioni", organizzato con la tua lucida regia, in cui con Tremanti introducemmo il tema della "Legge Obiettivo", poi ripresa dal ministro Lunardi nel successivo Governo Berlusconi. Conclusi la mia esperienza a Roma, passandoti il testimone.

E il tuo lavoro alla guida di ANCE fu prezioso per dare al nostro settore quella sguardo visionario di grande spessore che poi tu avresti avuto modo di sviluppare, anche quale presidente della Triennale di Milano. Non si interruppe mai il nostro personale rapporto di amicizia sincera, alimentato da telefonate, visite e incontri personali. Un rapporto che ho sempre custodito e alimentato con grande affetto e riconoscenza: lo stesso che lega un padre al proprio figlio o un maestro al proprio allievo migliore, orgoglioso e soddisfatto nel guardarlo ottenere i successi che tu, Claudio, hai saputo conquistare ovunque ti sia misurato. Grazie.  

Vico Valassi, Presidente Valassi Costruzioni srl

Gennaio 2017


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Autore: Vico Valassi

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