Past Presidents

Contro le calamità naturali serve uno Stato con tante idee e poca burocrazia

Crescere? 2016 numero 3

Il drammatico recente terremoto in Centro Italia alza...

Contro le calamità naturali serve uno Stato con tante idee e poca burocrazia

Il drammatico recente terremoto in Centro Italia alza il velo, purtroppo, su disastri che altre catastrofi meteoriche hanno causato solo pochi anni fa. Dopo tre  anni dall’alluvione del ciclone Cleopatra che nel novembre del 2013 ha provocato 19 morti in terra sarda, per troppe situazioni non è stata ancora trovata la soluzione. Mancanza di risorse e di ricerca delle responsabilità sono le ragioni ufficiali. Lungaggini della burocrazia e incapacità, o meglio, mancanza di interesse  della macchina pubblica nel far coincidere i tempi delle decisioni con i bisogni dei cittadini e del territorio, è purtroppo la verità.

Il tempo pare non avere valore in un Paese che si fa travolgere dagli eventi e sembra non avere idee e coraggio per prevenirli. È un limite della società del  benessere che ha lo sguardo corto e vede solo quello che ha timore di perdere nell’immediato, più di quanto non cerchi di preservarlo e di migliorarlo.

Nel nostro Paese troppe cose non vanno: i servizi che lo Stato eroga ai cittadini (trasporto, sanità, istruzione, infrastrutture), nonostante alcune eccellenze,  sembrano più attenti agli interessi degli operatori che non ai bisogni degli utenti. Ma, soprattutto, non va lo Stato Istituzione sempre più concavo su se stesso,  sui suoi problemi di bilancio, sulla sua spesa irrefrenabile, sulla sua identità, sulla sua autorità e mai aperto, mai capace di rispondere alle sue funzioni e al suo ruolo di servizio e di indirizzo della vita economica e sociale.

Le regole degli appalti pubblici ne sono un emblema. Da sempre in modificazione, non hanno mai trovato un loro assetto sistemico e funzionale, al punto che  ancora si rimpiange la Legge ottocentesca che, pur con tutti i limiti, descriveva un mondo, allora reale, in cui lo Stato deteneva eccellenti competenze tecniche e giuridiche e, per soddisfare le proprie necessità, stabiliva un patto con l’imprenditore che, per tale scopo, aggregava e metteva a disposizione uomini e mezzi.

Nel tempo, nessuna modifica alla Legge ha più saputo riflettere il mondo reale. Lo Stato, quasi in una presunzione di onnipotenza, pur avendo perso eccellenze  e competenze tecniche, non ha mai riconosciuto all’imprenditore un ruolo, una competenza, una sapienza diversa da quello ottocentesca di mero aggregatore  delle risorse e, con la protervia del controllo giuridico dei contratti, ne ha così compresso la crescita tecnica creando imprese più ricche di avvocati che di ingegneri.

Una impostazione che ha creato modelli automatici di valutazione, ha depresso l’interesse per il merito e la qualità e, rincorrendo l’illusione della concorrenza  perfetta, ha basato ogni sua scelta solo sulla componente numeraria dell’offerta, esasperando la conflittualità a scapito della qualità e della conformità dell’opera appaltata.

Ma così, il formalismo, male endemico della nostra burocrazia, ha creato una barriera tra il compito e la realtà, e per la Repubblica è stato molto difficile ottemperare al dettato costituzionale di procurare le condizioni che rendono effettivo il diritto al lavoro e tutto ciò che ne consegue.

Anche a questo servono i “corpi intermedi”: per questo mi sono sempre battuto affinché la nostra Associazione si confrontasse con il brontosauro della  burocrazia per contrastare il concetto del tempo senza valore.

Il tempo non può passare invano: le necessità, le decisioni, le azioni, non possono essere stimolati solo dalla pietas delle tragedie.

Riflettere, stimolare idee, confrontarci, discuterle, condividerle, è il modo per non farsi travolgere dagli eventi, per rendere coerente il tempo delle decisioni con le necessità, per far sì che gli impegni presi vengano mantenuti. È il modo perché la Costituzione non venga solo emendata ma applicata; è il modo per fare il nostro dovere tutelando i nostri diritti.

Piero Torretta, Past President, Assimpredil Ance


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Autore: Piero Torretta

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