RecuperaMI 2013 numero 35

Competere nel segno del mestiere, della cultura, dell’arte

Dal Presidente

Quattro anni fa Assimpredil Ance, Camera di Commercio...

Competere nel segno del mestiere, della cultura, dell’arte

Quattro anni fa Assimpredil Ance, Camera di Commercio di Milano, Soprintendenza per i Beni Architettonici e del Paesaggio di Milano e Arcidiocesi di Milano hanno datovita al progetto Milano nei cantieri dell’arte.

L’obiet­tivo era quello di riunire attorno ad un tavolo tutti gli attori impegnati nel campo del restauro delle archi­tetture vincolate e mettere a punto un’iniziativa capa­ce di esplicitare al pubblico la profondità del legame che unisce il mondo del lavoro, quello della ricerca e quello della cultura quando si parla di recupero del patrimonio storico. Milano nei cantieri dell’arte nasce quindi come un progetto ambizioso, che attra­verso un’articolata proposta di convegni, workshop e visite guidate affronta il tema del restauro con un’otti­ca multidisciplinare, andando ad analizzarne i diversi aspetti legati alle tecniche e modalità esecutive, alle risorse economiche e finanziarie impegnate, alle esi­genze formative richieste dalle peculiarità del singo­lo bene, alle dinamiche occupazionali e alle ricadute turistiche, solo per citarne alcuni.

La città di Milano e il suo territorio, oltre a disporre di un patrimonio storico unico e non sempre conosciuto, ospitano una filiera di imprese qualificate nel campo del restauro. architettonico e della conservazione che rappresen­ta un’eccellenza per tutto il settore delle costruzioni; un potenziale che merita un’attenzione particolare anche in vista di quello che sarà l’Expo 2015. I “can­tieri dell’arte”, in virtù della specificità delle singole opere coinvolte nel processo di recupero, sono luo­ghi in cui innovazione, sperimentazione, dialogo, ri­cerca e tecnologia generano una rete d’avanguardia nel nostro sistema, una rete che deve essere sostenuta e valorizzata tanto a livello locale quanto internazio­nale. Milano nei cantieri dell’arte, prevedendo due appuntamenti annuali, è arrivata alla sua VIII edizio­ne.

Dopo il successo degli eventi dedicati alla scoperta e alla valorizzazione dei lavori eseguiti sulle architet­ture del ‘400/’500 e del ‘600/’700, ci avvicineremo ai capolavori del moderno, proponendo come origina­le chiave di lettura da un lato l’evoluzione delle tec­niche costruttive e dei materiali edili dall’Eclettismo al Liberty, dal Movimento Moderno alla ricostruzio­ne del Secondo Dopo Guerra, dall’altro le specificità degli interventi di conservazione e recupero eseguiti sui manufatti dell’800 e ‘900. A lato di questi aspetti, gli eventi organizzati nei prossimi due anni vogliono aprire un dibattito con la città di Milano e le istituzio­ni, un dibattito che affronterà il tema del PGT e della premialità; le destinazioni d’uso e una progettualità che tenga in considerazione l’effettivo riutilizzo del bene recuperato; gli adeguamenti normativi di diffi­cile attuazione per strutture soggette a vincoli sempre più restrittivi; la manutenzione programmata e pre­ventiva e l’importanza del dialogo tra il pubblico ed il privato, nella speranza che possa evolvere in uno scambio tra pari e sempre nell’ottica di un’azione congiunta per un fine comune.

Non sappiamo anco­ra quanti saranno i visitatori dell’Esposizione Univer­sale, sappiamo però che ogni anno giungono a Mila­no, per i più svariati motivi, dallo studio alle cure, dal lavoro allo svago, milioni di persone che si fermano almeno una notte in albergo e che poco o nulla sanno san­no della ricchissima offerta culturale della nostra cit­tà. In questo senso, Milano nei cantieri dell’arte può dare ad Expo 2015 un’ulteriore opportunità di ap­profondimento, sia in termini di sviluppo economico degli anni a venire, sia come occasione per ritornare a parlare di Milano non solo come città “mordi e fug­gi”, ma anche come sistema in grado di valorizzare un’offerta per il tempo libero. Con questa iniziativa, vogliamo quindi aderire all’ipotesi di manifestazione diffusa di Expo, dove la parte espositiva giocherà solo uno dei ruoli attrattivi, e alla città e al suo patrimonio storico e culturale spetterà il ruolo di coprotagonisti. È questa, dunque, una straordinaria occasione di visi­bilità e promozione per Milano, un’idea che la nostra città potrà cogliere per aumentare le opportunità di marketing territoriale e che Assimpredil Ance conti­nuerà a sostenere nella certezza del suo ritorno posi­tivo, per il nostro territorio e per quanti vi lavorano.

Claudio De Albertis, Presidente Assimpredil Ance


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Autore: Claudio De Albertis

TAGS: Architettura, Arte, Expo2015

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