Casi studio

Via Montenapoleone 12, Milano

RecuperaMI 2013 numero 35

Nel mese di luglio 2011 la Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia ha richiesto...

Via Montenapoleone 12, Milano

Nel mese di luglio 2011 la Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia ha richiesto l’assistenza archeologica durante le operazioni di scavo previste all’interno dei lavori di ristrutturazione in corso nello stabile sito a Milano, in via Montenapoleone 12, zona centrale della città e insediata già nel periodo romano.

Il progetto di riqualificazione prevedeva, infatti, sia lo scavo al di sotto dei pavimenti dei piani interrati per la creazione di vespai di areazione, che lo scavo di una grande vasca anti incendio nel cortile est e l’assistenza archeologica durante lo scavo permise di identificare l’eventuale presenza di stratigrafia e evidenze archeologiche, la valutazione e lo scavo delle stesse. Le operazioni di scavo e l’assistenza archeologica sono state svolte su di una superficie di circa 400 metri quadrati. La costruzione dell’edificio attuale è stata portata a termine tra la fine del 1600 e l’inizio del 1700; dalla sua edificazione ad oggi, lo stabile ha poi subito una serie di rimaneggiamenti e ristrutturazioni che hanno fortemente modificato la planimetria originale, chiaramente visibili durante le demolizioni in atto per l’attuale riqualificazione. Per quanto riguarda invece i periodi precedenti la fine del 1600 si è a conoscenza del fatto che l’edificio attuale è stato edificato tra due conventi: il convento del Gesù e la chiesa di S. Andrea situati nelle vie che ancora oggi portano questo nome; uno dei due edifici religiosi si può identificare nell’attuale Hotel Four Season. Il cortile est è la zona dove si è conservata la maggior parte della stratigrafia antica, infatti la presenza di una cisterna per carburante ha preservato parte delle evidenze archeologiche. In una fascia di circa 14 metri di lunghezza per 3 di larghezza sono stati rinvenuti 108 scheletri di individui con ossa in connessione, divisi artificialmente in 7 strati per uno spessore di circa 1,80 m., oltre ad una notevole quantità di ossa relative ad individui non in connessione anatomica. Con le informazioni preliminari a disposizione si può ipotizzare che la zona sia stata utilizzata come area sepolcrale per un lungo periodo di tempo. Negli altri settori sono state documentate soprattutto strutture in mattoni con funzioni diverse, alcune facilmente comprensibili come pozzi e cisterne mentre, per altre, la loro funzione sarà più chiara con la rielaborazione dei dati.

L’intervento Il progetto iniziale di conservazione risale all’anno 2011 e nelle varianti successive non ha subito alterazioni sostanziali richiamandosi sempre gli elementi essenziali del progetto ovvero:

  • Il consolidamento strutturale ed adeguamento alla normativa antisismica attualmente in vigore.
  • La riorganizzazione dei singoli sistemi impiantistici in uno unico, opportunamente ottimizzato dal punto di vista estetico e funzionale di utilizzazione degli spazi e delle risorse e conforme alle attuali normative sul risparmio energetico degli edifici.
  • L’adeguamento architettonico in un’ottica conservativa di valorizzazione dell’immobile, con interventi “destinati ad assicurare la funzionalità” che “ne consentano una destinazione d’uso con essi compatibile” come è nel quadro degli interventi di “restauro e risanamento conservativo”.

L’ultima variante, tutt’ora in corso, si è resa necessaria a seguito della liberazione delle unità immobiliari precedentemente occupate dai relativi locatari e l’intervento in corso permette di ricomprenderle all’interno dell’intervento generale. Queste unità rappresentano una limitata porzione dell’immobile identificate come:- spazi commerciali n. 5, ai piani terreno ed interrato, residenze n. 10, al piano terzo,- variazione vetrine su fronte strada, il diverso allestimento del cortile n. 3, il riordino delle coperture.

La ricollocazione del vano scala A, con il fine di garantire l’adeguata larghezza dei pianerottoli di sbarco dell’impianto ascensore senza la presenza di barriere architettoniche, vede un diverso andamento che resta compreso all’interno del campo di solaio interessato dall’intervento.

Nell’attuazione del programma generale di intervento si sono effettuate in corso d’opera le necessarie verifiche strutturali con sondaggi esplorativi resisi possibili a seguito delle rimozioni di arredi e contropareti presenti nei locali. È stato possibile identificare la presenza di doppi tavolati, canne di esalazione non più in esercizio ed elementi strutturali realizzati dai precedenti locatari tali per cui si è constatato che alcune porzioni di murature, anche se di consistente spessore, non assolvono più ad alcuna funzione strutturale.

 

Intervento di restauro e risanamento conservativo, adeguamento antisismico
Impresa esecutrice: CILE spa Compagnia Italiana Lavori Edili
Progetto Architettonico/coordinamento generale: p+pstudio s.r.l.
Progettista: Arch. Ermanno Previdi
Direttore Lavori: Arch Ermanno Previdi
Project Manager: Ing. Stefano D’Amelio
Progetto strutturale: Ing. Gianni Gambaro
Premesse: archeologia e datazione storica

 


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Autore: CILE spa

TAGS: Restauro

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