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Un ringraziamento alla vostra passione

Costruttori di città 2015 numero 42

Il senso di comunità che la vostra associazione è riuscita a creare è stato fondamentale per edificare...

Un ringraziamento alla vostra passione

Discorso tenuto il 13 Aprile 2015 presso il Teatro dell’arte di Triennale di Milano in occasione del settantesimo anniversario di Assimpredil Ance

 

Un saluto a tutti i presenti e grazie per l’invito al vostro settantesimo compleanno, invito che ho accettato volentieri. Un compleanno di 70 anni è un bel traguardo, si festeggia un lunghezza di tempo consistente, ma se osservo il senso di comunità che in questi anni siete riusciti a costruire in fondo è un periodo anche breve, avete costruito questo significato in poco tempo.

Il senso di comunità che la vostra Associazione è riuscita a creare è stato fondamentale per edificare nel senso di dare un contributo nuovo nel nostro territorio, per costruire le nostre città ed i loro servizi.

Voi siete stati gli attori di alcuni passi fondamentali per il nostro paese, passi chiave per costruire il futuro nostro e delle nuove generazioni. Il vostro 70 esimo anniversario è un traguardo significativo che manifesta la solidità, l’importanza della capacità di innovarsi di questa associazione e dell’imprenditoria edile in generale.

La vostra Associazione è una delle punte di diamante della nostra società e collettività e la collaborazione che si è sviluppata tra di noi per me è stata fondamentale. Una collaborazione che ha cercato nel dialogo, nel confronto, a volte anche nelle discussioni ma soprattutto nel fare insieme diversi passi in avanti è stata per me un arricchimento personale, anche professionale; credo inoltre lo sia stato per tutta la città. Stiamo parlando della città come costruzione di un bene comune, di qualcosa di condiviso di luogo di confronto degli interessi comuni a cui tutti contribuiamo.

Mi avevano raccontato la tradizione per la quale quando si arrivava all’ultimo piano del tetto di un edificio si mette una pianta: ho ascoltato oggi di quest’altra bella abitudine del risotto tutti insieme quando si termina il cantiere: i collaboratori, non li chiamate gli operai, insieme ai dipendenti dei vostri uffici e gli imprenditori.

Questo è proprio il segno dell’associazionismo che è stato detto essere anche qui oggi essere fondamentale nel portare avanti gli interessi di una categoria ma in una prospettiva di interessi comuni, di quello che noi chiamiamo appunto il bene comune. La città è il bene comune; la capacità di fare passi avanti anche sul metodo di costruzione della città vuol dire essere consapevoli che si possono costruire monumenti bellissimi che rimarranno nel futuro creando innovazione nel presente.

Mi ricordo che il Presidente De Albertis l’anno scorso nel discorso dell’assemblea generale ha sostenuto che ci voleva un cambio di rotta: io con gli occhi di chi vi vede da fuori posso dire che questo cambio di rotta c’è stato, c’è stato uno scatto d’orgoglio in questo momento di crisi profonda. Ed è uno scatto partito sicuramente dal nostro territorio nel quale il vostro contributo è stato fondamentale e lo sarà ancora nel futuro sempre di più.

Leggevo oggi l’intervista del vostro presidente nazionale che commenta con gioia l’addio alle grandi opere considerate negli ultimi quindici anni alla luce di tutte le difficoltà insorte, dei fallimenti, come un male generale. Io non so giudicare se sono stati 15 anni di fallimenti, non so se sia giusto abbandonare le grandi opere. Sicuramente è giusto occuparsi delle opere minori, anche delle manutenzioni e ripristini, che affrontati insieme possono produrre un cambio di rotta nel nostro modo di costruire la città.

E’ per questo che la collaborazione con gli enti locali è fondamentale per noi e per tutti quelli che credono nel nostro paese: è importante che si ponga fine a questa strategia di pensare di risolvere i problemi del paese con i tagli agli enti locali perché solo con il contributo degli enti locali nell’investire quanto necessario senza sprechi e creando tentativi di semplificazione possiamo tentare di dare un futuro ai nostri figli.

Ieri, quando preparavo gli appunti per questo intervento, pensavo ad esempio a quanto sarebbe importante oggi potere ad esempio investire sulla ristrutturazione delle scuole; sui piccoli e grandi importanti interventi; sulla riqualificazione energetica dei palazzi che oggi hanno necessità di essere ristrutturati e hanno una potenzialità per essere veramente innovativi. Le piccole opere hanno il vantaggio di dare subito un segno di innovazione, ma soprattutto la capacità di creare un rilancio dell’economia che parte da questi bellissimi cantieri.

Il mio ringraziamento va quindi anche alla vostra passione: quando uno dice il nostro è il lavoro più bello del mondo, un lavoro che ci gratifica anche nelle difficoltà, significa che c’è quella passione che anche nei momenti difficili aiuta ad andare avanti. Ora che siamo ad un momento fondamentale, ad un momento di svolta, io sono sicuro che proprio da Milano e dal nostro territorio e dalla città metropolitana pur con le 1000 difficoltà può ripartire quello slancio dell’economia e del lavoro che ha bisogno della collaborazione di tutti.

Ringrazio con questo anche i sindacati che pur nella diversità di ruoli possono creare insieme quelle condizioni affinchè non si parli più di disoccupazione, scandali, grandi opere che non partono, ma ci sia quella sintesi di intenti per cui riusciremo a ripartire noi ed anche il paese. E questo lo dobbiamo soprattutto ad associazioni come la vostra.

 

Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano

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Autore: Giuliano Pisapia

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