Rapporti sindacali

Un nuovo mondo: cambiamento o ritorno al passato?

Burocrazia virus italiano 2020 num. 21

Mentre scrivo, la grave crisi sanitaria del Paese ...

Un nuovo mondo: cambiamento o ritorno al passato?

Mentre scrivo, la grave crisi sanitaria del Paese rischia di trasformarsi in una delle più grandi crisi economiche dall’ultimo dopoguerra, a causa delle dolorose, ma necessarie azioni di contenimento della diffusione del virus Covid-19. Vorrei tuttavia limitare le riflessioni al settore delle costruzioni, per capire quale ruolo deve svolgere il nostro Sistema Bilaterale. La scelta dolorosa, ma necessaria (per lo meno sulla base dei pareri degli esperti, ancor prima che delle decisioni della politica), di rallentare e poi di fermare i cantieri non essenziali, ha comportato un blocco totale delle imprese edili e della filiera del settore; in particolare il fermo attività è stato attuato sin dall’inizio della crisi a fine febbraio nel lodigiano e dopo pochi giorni in tutto il territorio nazionale.

Questo blocco ha tramortito il settore; il primo gesto, profondo e nobile, è stato quello di sostenere il sistema sanitario, attraverso un’importante donazione erogata in nome e per conto di tutti i lavoratori e le imprese del territorio e la messa a disposizione del servizio sanitario regionale della struttura di Maggio di Cremeno, utilizzata come colonia estiva; a questo si sono poi aggiunte altre azioni del nostro Sistema Bilaterale come la sospensione del versamento della contribuzione Cassa Edile, la promozione di un provvedimento che rimandasse l’aggiornamento formativo obbligatorio in scadenza durante il periodo dell’epidemia, l’individuazione, mediante apposito protocollo sottoscritto con il ministero competente, degli interventi per garantire la salute dei lavoratori in quei cantieri che non possono essere fermati, la possibilità di anticipare la cartella ferie ai lavoratori e altre misure di sostegno temporaneo al reddito. Le azioni non si devono però fermare a questo, perché il nostro imperativo oggi deve essere quello di impegnare tutto il sistema a lavorare per gestire il dopo emergenza, studiando iniziative che coinvolgano le istituzioni e le stazioni appaltanti pubbliche e private per riattivare in modo virtuoso il circolo economico interrotto.

Una riflessione di carattere generale sul nostro sistema dobbiamo farla: negli ultimi anni (soprattutto con l’ultimo CCNL), vista anche la persistente crisi del nostro settore, si è lavorato per cercare di fare sistema, centralizzando a livello nazionale risorse e decisioni, affinché si potesse operare in maniera omogenea su tutti i territori; alla luce degli ultimi accadimenti però, questa scelta potrebbe essere rivista.

È evidente che le decisioni a livello centrale, non possono essere identiche su tutto il territorio nazionale in quanto le necessità sono spesso differenziate secondo specifiche realtà dei vari territori; così come sono differenti le tempistiche con cui tali azioni debbano essere messe in campo. La necessità di una tempistica adeguata è la vera criticità che il sistema centralizzato ha messo in evidenza; non si vuole mettere in discussione l’idea del fondo sanitario nazionale dell’edilizia (che tra l’altro non è ancora operativo, pur dotato delle risorse necessarie), ma è inevitabile che le iniziative proposte ed attuate direttamente da un sistema territoriale diffuso sarebbero in questo momento molto più efficaci e mirate, rispetto ad interventi che dovranno tenere conto delle diverse esigenze nazionali. Non bisogna nascondersi, ma provare a recuperare e a mettere in discussione i percorsi che a suo tempo sembravano ragionevoli. È nostro dovere riflettere e operare affinché si cambi ciò che non ha funzionato correttamente, per perseguire il nostro obiettivo primario: l’interesse delle imprese e dei lavoratori che rappresentiamo.

Concludo ricordando che il centenario della nostra Cassa Edile ci ha rammentato che l’ente è nato per supportare il settore attraverso l’erogazione di prestazioni a lavoratori e imprese durante le stagionalità, un tempo caratteristica intrinseca del settore. Confidiamo che questo drammatico periodo causato dall’emergenza cessi il prima possibile, ma impegniamoci per riscoprire il senso profondo di mutualità e solidarietà e per recuperare la centralità del nostro territorio e di lavoratori e imprese che Vi operano.  

 

Dario Firsech, Vice Presidente Rapporti Sindacali, Assimpredil Ance

Luglio 2020


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Autore: Dario Firsech

TAGS: costruzioni, Covid, covid-19, edilizia, Enti Bilaterali, formazione, Lavoro

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