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Un lavoro sempre congiunto

Costruttori di città 2015 numero 42

L'associazione dei costruttori si sta confermando non solo una organizzazione che ben rappresenta...

Un lavoro sempre congiunto

L'associazione dei costruttori si sta confermando non solo una organizzazione che ben rappresenta le imprese di un settore fondamentale dell'economia italiana, ma un soggetto in grado di contribuire a trovare soluzioni concrete e praticabili per imboccare la strada del rilancio di tutto il Paese.

Al giro di boa dei primi 70 anni di Assimpredil Ance, anzitutto voglio congratularmi con Claudio De Albertis, recentemente eletto presidente nazionale, e fare i più sinceri auguri di buon lavoro a Marco Dettori, che ne ha preso il posto alla guida della territoriale di Milano, Monza e Brianza e Lodi.

Sono sicuro che con entrambi riusciremo a portare avanti il buon lavoro che abbiamo consolidato con l'importante e partecipato convegno che abbiamo tenuto a Monza, frutto della collaborazione con Anci Lombardia, l’associazione dei comuni italiani che presiedo.

L’incontro “Ritorno alla città” costituisce un ottimo punto di partenza per un lavoro comune, che ha come obiettivo la promozione del recupero delle aree dismesse come occasione per rilanciare il lavoro, le imprese, la qualità della vita dei cittadini e insieme rappresenta una concreta risposta all'esigenza di limitare il più possibile il consumo di suolo di aree libere.

Su questo abbiamo incrociato la grande apertura e disponibilità da parte di Assimpredil Ance sin dalla sua ultima assemblea generale del 2014, che si è svolta a Milano, in cui proprio l’allora presidente De Albertis tracciava le linee dell'azione associativa. Che sostanzialmente riguardano l'innovazione dei processi e dei prodotti per promuovere una maggiore tutela ambientale e la riduzione dei consumi energetici, e il recupero del patrimonio edilizio esistente, vera e propria miniera che può offrire occasioni di lavoro e sviluppo alle imprese del settore.

Abbiamo importanti sfide da cogliere per favorire il rilancio della nostra economia. Anzitutto quella di rendere più semplice il lavoro delle aziende edili, soprattutto quando questo può produrre il recupero di un'area degradata, dismessa o abbandonata. Un’eredità negativa del nostro passato industriale, che non deve essere pagata dai nostri concittadini, soprattutto dalle nuove generazioni, che anzi hanno bisogno di un’offerta che sia alla loro portata e che è indispensabile per la costruzione del loro futuro.

Vogliamo fare del recupero delle aree degradate una vera e propria campagna nazionale, sensibilizzando istituzioni e cittadini sulla grande opportunità che questa azione può produrre per il benessere delle collettività che abitano i centri urbani più popolosi. E per questo vogliamo interloquire con le istituzioni regionali e del governo, anzitutto per semplificare, nel rispetto dell'ambiente e della tutela della salute dei lavoratori, la normativa vigente. I provvedimenti normativi devono però essere anche accompagnati da dotazioni di risorse pubbliche, sottoforma sia di incentivi ma anche di finanziamenti attivabili affinché gli enti locali e i privati possano rendere economicamente sostenibili gli interventi di recupero.

Penso che un impiego di risorse in tal senso possa generare non solo nuova qualità urbana e lavoro nel rispetto dell’ambiente, ma anche un ritorno economico alle casse pubbliche, perché un’area recuperata mette in moto, in tutte le fasi, un’economia che genera anche risorse che in parte rientrano allo stato e agli enti locali sotto forma di tributi. Potremmo definire tali interventi anticiclici, capaci cioè di arginare la crisi in un settore fondamentale della nostra economia, ridando linfa ai “costruttori di città”, come dice lo slogan di Assimpredil Ance, cioè alle imprese storiche e di formazione più recente che comunque hanno scritto la storia del nostro Paese, costruendo infrastrutture, fabbriche, edifici e le case in cui oggi viviamo, studiamo e lavoriamo.

Roberto Scanagatti, Presidente di ANCI Lombardia e Sindaco Comune di Monza

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Autore: Roberto Scanagatti

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