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Ricerca Ambrosetti; avviare aggregazioni strategiche

Speciale 30 anni 2016 numero 1

L’anno scorso The European House - Ambrosetti, su richiesta di Assimpredil Ance, ha...

Ricerca Ambrosetti; avviare aggregazioni strategiche

L’anno scorso The European House - Ambrosetti, su richiesta di Assimpredil Ance, ha realizzato una ricerca su come la struttura delle nostre imprese abbia reagito alla crisi economica iniziata nel 2008 e quali modelli vincenti si stiano affermando. A febbraio 2016 Alessandro De Biasio ha illustrato i risultati dello studio. È utile ricordare che il nostro settore è passato da 170 miliardi di euro di investimenti in costruzioni nel 2008 a 128 miliardi nel 2015; nel 2016 si prevede per la prima volta una inversione di tendenza, con 132 miliardi di investimenti.

È evidente che le imprese hanno dovuto fare i conti con il mutato scenario; alcune hanno modificato il modello organizzativo, altre lo stanno facendo e altre stanno cercando nuovi scenari  competitivi.

Ecco, secondo la ricerca Ambrosetti le tre cose da fare: 1. Industrializzare il processo produttivo, integrato lungo la filiera; 2. Managerializzare l’azienda (a prescindere dalla dimensione economica;
3. Avviare processi di integrazione guidati da progetti di medio lungo termine.

Con industrializzare si intende aumentare il presidio della fase di progettazione, sviluppare le competenze di project management, favorire lo sviluppo di strumenti tecnologici di integrazione come
il BIM e gestire efficacemente il rapporto con la filiera dei fornitori.

Managerializzare, invece, significa rafforzare i processi trasversali di knowledge sharing e condivisione delle informazioni per affrontare un contesto che è molto più dinamico rispetto al passato (si pensi solo alla crescente complessità dei progetti e dei nuovi materiali o delle soluzioni impiantistiche); è inoltre necessario riuscire ad attrarre giovani con elevata professionalità.

Infine il tema forse più importante perché è spesso una condizione necessaria per raggiungere i due obbiettivi sopra descritti: l’integrazione.

La scelta della dimensione ottimale dell’impresa è diventata una scelta strategica, soprattutto per le cosiddette medie imprese, quelle con una produzione annua compresa fra 15 e 50 milioni di euro.

Vale la pena riflettere su alcuni dati: in Italia ci sono solo 40 imprese con una produzione superiore a 100 milioni di Euro; nel Regno Unito, in cui la dimensione del mercato delle costruzioni è simile alla nostra, troviamo invece 89 imprese con una produzione annua superiore a 100 milioni di euro. Si assisterà in futuro, anche da noi, ad una tendenza al consolidamento delle imprese nella fascia di maggiori dimensione?

Secondo lo studio di Ambrosetti è necessario che le imprese superino la logica delle aggregazioni temporanee, basata su una prospettiva di carattere opportunistico di breve periodo, per passare ad aggregazioni di carattere strategico. La maggiore dimensione permette di affrontare meglio anche i temi della industrializzazione e della managerializzazione, grazie ad economia di scala che non sono
possibili al di sotto di una certa soglia dimensionale.

Nel corso dei prossimi mesi saranno organizzati degli incontri fra imprese omogenee, coordinati dal Alessandro De Biasio, per approfondire i temi sopra descritti.

Roberto Mangiavacchi, Vice Presidente, Assimpredil Ance


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Autore: Roberto Mangiavacchi

TAGS: , costruzioni, ricerche, studi

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