Casi studio

Palazzo Mora, Pantigliate

RecuperaMI 2013 numero 35

Il recupero di Palazzo Mora di Pantigliate a nuova sede municipale...

Palazzo Mora, Pantigliate

L’intervento ha riguardato il recupero di palazzo Mora a Pantigliate per la realizzazione della nuova sede dell’amministrazione Comunale.
L’edificio è collocato all’interno del centro storico ed è antecedente al 1720, probabilmente risalente nel suo impianto originale al Quattrocento. Si tratta di una residenza rurale, annessa alla quale è ancora presente un ampio spazio verde, acquistata nel 2003 dal Comune di Pantigliate dall’ultimo erede della famiglia Mora, dalla quale l’edificio prende il nome.

L’edificio presenta una planimetria ad U con due ali asimmetriche che si sviluppa per due piani fuori terra e un corpo con esedra antistante. L’impianto in origine a corte chiusa fu probabilmente modificato alla fine dell’800, con la demolizione del lato settentrionale.

La struttura principale è in muratura di mattoni pieni di spessore 40 cm, poggiata direttamente sul terreno a circa 80-90 cm al di sotto sotto del piano cortile. L’edificio non è dotato di cantine ed i pavimenti dei locali al piano terra poggiano direttamente sul terreno sottostante. L’assenza di fondazioni ha quindi determinato la manifestazione di numerose fessurazioni dovute ai movimenti di assestamento delle strutture.

L’assetto dell’edificio ha subito consistenti modifiche nel corso dei secoli, da ultimo una ripartizione in diverse unità immobiliari che hanno determinato la suddivisione degli spazi interni in 26 vani tanto al piano terra quanto al piano primo.

La necessità di collocare all’interno dell’edificio le nuove attività di gestione amministrativa e rappresentanza ha privilegiato l’apertura degli spazi interni, demolendo le partizioni realizzate nel tempo e determinate da diverse necessità di frazionamento.  La funzione pubblica dell’edificio ha inoltre richiesto un importante intervento di adeguamento delle strutture esistenti.

L’esecuzione delle opere ha pertanto provveduto innanzitutto al consolidamento a livello dell’imposta della muratura portante nel terreno, realizzando cordoli di fondazione in calcestruzzo armato su entrambi i lati della muratura perimetrale, connettendo gli elementi attraverso barre passanti per le strutture verticali. Si è provveduto inoltre alla realizzazione di un vespaio areato con l’utilizzo di elementi a igloo.

Per quanto riguarda le strutture verticali, le aperture (non solo esistenti, ma anche di nuova realizzazione) sono state consolidate tramite l’inserimento profilati metallici. Le murature sono anche state risarcite laddove la presenza di canne fumarie o l’inserimento di altri elementi ne avesse ridotto la consistenza o determinato soluzioni di continuità.
Relativamente agli elementi orizzontali, i solai del piano terra hanno subito un rifacimento sostanzialmente completo, con la sostituzione delle strutture lignee preesistenti e non più adeguate con nuovi elementi di sezione e qualità adatta, mentre sono stati mantenuti e consolidati i solai del piano primo.

Anche la copertura, ampiamente degradata, è stata completamente ricostruita, con la realizzazione di nuove capriate e orditura primaria e secondaria in legno massiccio.
L’intervento importante ed esteso del cantiere su tutti gli elementi della villa ha però anche consentito di mettere in luce alcune tracce significative delle profonde trasformazioni che l’edificio ha subito nel corso del tempo: numerose sono le aperture precedentemente chiuse, alcune delle quali riaperte durante l’intervento per le necessità di adeguamento funzionale dell’immobile, una colonna in pietra parzialmente annegata nella muratura al piano terra dell’ala ovest, la presenza di stralci di merlature e infine una ogiva sul prospetto del corpo centrale che affaccia sul cortile d’accesso, che ha consentito di retrodatare l’impianto originale presumibilmente ad epoca Quattrocentesca. Inoltre anche alcuni stralci di tinteggiature decorate particolarmente significativi (tra cui quelle azzurre delle stanze presenti negli ambienti della ex casa padronale) sono stati conservati e resi visibili. Questi segni del cambiamento ma anche dei differenti utilizzi dell'immobile nel tempo sono stati lasciati a vista per comunicare la complessità della stratificazione della preesistenza storica.

Oltre all’attività di recupero e adeguamento dell’edificio esistente, il cantiere ha anche provveduto alla realizzazione di alcuni elementi ex novo. In particolare la facciata del corpo centrale dell’edificio che prospetta sul cortile d’accesso è stata affiancata da una parete vetrata che funge da filtro tra interno ed esterno dell’edificio e crea spazi di distribuzione e di attesa per le funzioni insediate.

Per garantire spazi sufficienti allo svolgimento di tutte le attività, si è inoltre provveduto alla realizzazione di una porzione di edificio in ampliamento della preesistenza e connesso all’ala est del palazzo.

Infine, anche la zona a verde retrostante l’edificio ha subito un intervento di riqualificazione generale e di riordino, al fine della valorizzazione dell’edificio stesso e per consentire la fruizione pubblica.

Impresa esecutriceIMG srl
Anno: ante 1720
Luogo: Piazza Comunale, Pantigliate
Committente: Comune di Pantigliate
Progetto architettonico: Arch. Alberto Geroldi
Strutture:  Ing. Massimiliano Mercuriali
Impianti Meccanici: Per.Ind. Luca Arrigoni
Progetto del Verde: Dr.ssa Francesca Neonato
Inizio Lavori: 2009
Termine lavori: 2012


Ti è piaciuto l'articolo?
Autore: Alessandra Chiapparini

TAGS: Restauro

© 2024 - Assimpredil Ance - Credits - Privacy