Casi studio

Palazzo Cornaggia-Medici, Cassano D'Adda

RecuperaMI 2013 numero 35

Caso studio Restauro di Palazzo Cornaggia-Medici di Cassano d’Adda...

Palazzo Cornaggia-Medici, Cassano D'Adda

L’intervento in oggetto ha riguardato le opere di restauro e di riassetto funzionale, distributivo ed impiantistico del Palazzo “Cornaggia Medici” di Cassano d’Adda da destinarsi a Nuova Sede Municipale. L’edificio è dimora storica, risalente al 1780 ca., realizzata su progetto attribuito a Paolo Bianchi, così come l’antistante Complesso della Chiesa di S. Maria Immacolata e S. Zeno, e collocato nel centro storco di Cassano d’Adda, in prossimità della forse più nota Villa Borromeo.

L’edificio si sviluppa su due piani fuori terra, con alcuni ambienti interrati, presenta una struttura in muratura e pianta a U, con portico su archi ribassati e colonne binate nella parte centrale.

L’immobile è già stato oggetto di un intervento di adeguamento intorno agli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, che ha determinato modifiche importanti nell’ala est e alcune trasformazioni significative sull’ala ovest, mentre la zona centrale è stata soggetta a minori modifiche rispetto all’assetto precedente.

Le scelte operate in fase progettuale hanno cercato di coniugare le necessità funzionali di una sede amministrativa da inserire in una preesistenza storica, trasformandola pur nel rispetto dei suoi caratteri fondamentali.

A livello operativo è stato realizzato un intervento completo, sia dal punto di vista distributivo sia strutturale e materico, che ha richiesto agli esecutori di mettere in campo tutte le competenze richieste dall’intervento sul costruito storico: non si è quindi trattato di adottare soluzioni standard per le necessità di progetto, ma soprattutto della capacità di individuare risposte ogni volta specifiche per lavorare su una preesistenza che ha un funzionamento sempre diverso, che richiede cura particolare proprio per la delicatezza dei suoi equilibri. Si è trattato inoltre di un interesse per i dettagli e per la qualità delle operazioni, al fine di garantire efficacia dei risultati valorizzando ciò che esiste e rendendolo funzionale rispetto alle nuove esigenze.

L’intervento ha riguardato innanzitutto le strutture, operando una controventatura delle fondazioni dirette attraverso la realizzazione di una soletta in calcestruzzo armato, vincolata ad un cordolo realizzato scavando lungo il perimetro esterno dell’edificio, tramite barre d’acciaio passanti per le murature portanti. Le modifiche delle strutture verticali sono state ridotte laddove le esigenze di adeguamento lo abbiano richiesto. Il primo piano dell’ala ovest ha visto il ripristino delle strutture sfondate durante l’intervento degli anni Settanta per la realizzazione di un corridoio di distribuzione. Il portico con colonne binate collocato nella zona centrale dell’edificio, precedentemente chiuso da un serramento è stato liberato. La riapertura ha anche richiesto il restauro della pavimentazione esistente e il rifacimento degli intonaci delle porzioni murarie.

Le coperture degradate sono state ricostruite con struttura in legno massello e rivestite con coppi, recuperando, ove possibile, gli elementi in laterizio.

Le strutture orizzontali del primo piano in laterocemento sono state mantenute e si è provveduto al consolidamento e alla conservazione dei solai in legno. Le strutture voltate sono state svuotate, consolidate con solette in calcestruzzo armato e riempite con materiale alleggerito.

Due spazi individuati come “chiostrine”, secondo una planimetria del 1884 conservata negli archivi comunali, sono stati liberati dalle strutture realizzate durante i precedenti adeguamenti: la chiostrina superiore è divenuta sede di uno dei due ascensori installati nell’edificio, in corrispondenza del quale sia il solaio del primo piano, sia la copertura sono stati realizzati in acciaio e vetro acidato, per consentire il passaggio della luce. Il secondo spazio completamente svuotato è stato lasciato a tutt’altezza e coperto con una struttura in ferro e vetro, parzialmente apribile.

Per quanto riguarda i collegamenti verticali, le scale tra piano terra e primo piano sono state quasi completamente demolite e ricostruite. E’ stato inoltre ripristinato il collegamento con gli ambienti interrati, che hanno subito un intervento di pulizia delle volte in muratura e di bonifica del piano di calpestio, per renderli nuovamente visitabili.

Relativamente alla divisione degli spazi interni, le esigenze progettuali hanno richiesto una drastica operazione di demolizione di quasi tutte le tramezzature costruite durante il precedente intervento degli anni Settanta. Le nuove partizioni sono state realizzate con pareti in legno o vetro, per rendere riconoscibili i nuovi inserti.

La medesima attenzione nel coniugare funzionalità ed esistente è stata dedicata all’esecuzione delle finiture. Gli intonaci sono stati integrati solo ove necessario, mentre i pavimenti sono stati quasi completamente sostituiti da doghe in legno, per gli ambienti principali, e lastre di pietra per gli spazi di circolazione; la pavimentazione della sala soprastante il portico della zona centrale dell’edificio, sempre il legno, è stata invece completamente recuperata.

Per quanto riguarda i serramenti, si è cercato di conservare le porte in legno esistenti, mentre per le finestre si è operata una sostituzione complessiva.

Infine, relativamente al trattamento delle facciate esterne, sono stati mantenuti gli intonaci ancora in buono stato dal rifacimento precedente, sono stati conservati davanzali e soglie in pietra e le cornici di sottogronda.

Impresa esecutriceIMG srl
Anno: 1780 ca.
Luogo: Cassano d’Adda, Piazza Matteotti
Committente: Comune di Cassano d’Adda
Progetto architettonico: Arch. Valerio Fumagalli (capogruppo - Teco+Partners), Arch. Giovanna Ruggieri
Strutture:  Ing. Regolo Poluzzi
Impianti Meccanici: Ing. Bruno Versari – Teco+Partners
Impianti Elettrici: Ing. Paolo Rocchi - Teco+Partners
Responsabile del procedimento: Arch. Grazia Maria Bartucci
Inizio lavori: 2007
Termine lavori: 2009


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Autore: Alessandra Chiapparini

TAGS: Restauro

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