Le analisi

Le frontiere della ricerca in ambito digitale

Nuovi processi 2016 numero 43

La ricerca e la formazione nell'ambito della Digitalizzazione sono strettamente intrecciate...

Le frontiere della ricerca in ambito digitale

La ricerca e la formazione nell'ambito della Digitalizzazione sono strettamente intrecciate. Rispetto al Sistema Imprenditoriale si pongono due alternative:

  • ricondurre il tema della Digitalizzazione al semplice aggiornamento tecnologico, cercando di introdurre, appunto, le tecnologie cosiddette BIM (Building Information Modeling) in processi consolidati e sforzandosi di trovarne benefici in termini di abbattimento dei costi unitari, ritenendo di poter "razionalizzare" le usuali prassi opache, ma complesse, entro un ambito meccanicistico;
  • riconoscere che la Digitalizzazione impone una rivisitazione del prodotto immobiliare e infrastrutturale e che il BIM, in tutto ciò, sia solo una porta di ingresso a un mondo sconosciuto, ma di enormi potenzialità, in cui il Bene Immobiliare funga da Veicolo per Erogare Servizi alle Persone (Occupancy Management in Servitized Built Assets) su una base

Nel primo caso, non si dovrà fare altro che porsi al traino dei ritrovati della tecnologia, tentandone una riduzione dei prezzi unitari, magari reclutando qualche valente cosiddetto BIM Manager.

In buona sostanza, sostituendo procedure debolmente digitalizzate con protocolli fortemente digitalizzati, si potrà sperare che l'intrinseca coerenza strumentale dei medesimi possa risolvere implicitamente le annose difficoltà relative ai processi.

Parimenti, però, è opportuno rendersi conto di come, a prescindere dalle ICT Company Globali, pure quelle Settoriali (le tre o quattro principali) stiano, a far data dall'introduzione del Software as a Service, abbandonando la concezione dei singoli applicativi informatici, per giungere a un Eco-Sistema in cui software e hardware rafforzino la prospettiva dell'IoT.

E' palese, peraltro, come, una volta consolidatasi tale strategia, l'Imprenditorialità, pur dotata di BIM Manager, di operatori strumentali non sempre dotati di competenze programmatorie, sarà tendenzialmente asservita ai piani di sviluppo industriale altrui.

Nel secondo caso, occorrerà, invece:

  • acquisire la Cultura del Servizio e la Cultura del Dato, in modo da profittare dei quadri contrattuali avanzati, basati su Prestazioni Misurabili e Risultati Assicurabili (dal Contratto di Disponibilità al PPP con assunzione del Rischio Operativo);
  • riorganizzare l'intera catena di fornitura in termini culturali, riconoscendo a essa maggiori margini di profitto e coinvolgendo gli attori nei processi decisionali basati sulla Lean Construction;
  • considerare BIM, GIS, Augmented Reality, Immersive Environment, Ambient Intelligence, Digital Fabrication, Additive Manufacturing quali parti di una Visione vertente sull'IoT (Internet of Things) e sulla Smart Land;
  • investire, assieme all'Accademia, in (Big) Data Science for the Built Environment-Related Intelligence, così da formare operatori e ricercatori capaci di concepire Componenti Multistratificati e Multifunzionali Sensorizzati in grado di fornire dati sul loro comportamento in opera e di innescare la Maintenance, Cespiti Flessibili in cui le Prestazioni siano regolabili evolutivamente nel Ciclo di Vita sulle esigenze individuali per le Operations, Beni Immobiliari Connessi a Infrastrutture, Reti e Veicoli, atti a personalizzare i Servizi erogabili, oltre che i prodotti immobiliari medesimi Mass Customized.

Questa seconda ipotesi implica che ci si ponga, e che si ponga al Governo, l'intenzione di immaginare una Politica Industriale capace di situare "politicamente" (nella città, appunto) il Settore dell'Ambiente Costruito come Driver di Innovazione Sociale, pure per arrivare a legittimare l'Edilizia di Sostituzione entro una logica persuasiva per i decisori politici e per i loro consiglieri economici.

Si tratta di ipotizzare uno scenario trasformazionale, in cui i Costruttori di Beni Tangibili si presentano anche come Autori, come Artefici, come Architetti, di una Progettualità Spazializzata in grado di offrire Servizi Evolutivi nel Tempo mirati a classi anagrafiche, a classi sociali, a classi culturali ed etniche, a seguito di operazioni immobiliari di Rigenerazione Urbana, così come di Schemi di Partenariato Pubblico Privato rigoroso inerenti ai Beni Culturali, da applicarsi sempre a Scala Distrettuale.

Qui, davvero, le frontiere della Digitalizzazione coincidono con una Grande Strategia inerente all'Economia Circolare e alla Cittadinanza Digitale nella quale, in collaborazione con i Big Player delle ICT Company e delle Multi Utility, un tessuto micro professionale e micro imprenditoriale possa gradualmente essere sistemizzato e sistematizzato nell'ottica di costituire Medie Organizzazioni capaci di proporre sui mercati comunitari e internazionali un brand Italian Life-Styled.

La Ricerca sulla Digitalizzazione diviene, secondo questo scenario, dunque, sinonimo di una alleanza, scientifica e formativa, di lungo periodo tra Accademia e Imprenditorialità, del tutto nelle corde del Sistema Lombardo, per cui lo scopo ultimo sia quello di dar vita a un Eco-Sistema Digitale finalizzato alla Mitigazione del Rischio attraverso la Gestione della Conoscenza destinato alle Istituzioni Finanziarie e alle Committenze.

Risultati attesi di una simile alleanza, denominabile Digital Built Lombardy 2030, dovrebbero essere, anzitutto:

  • forte acquisizione di una reputazione industriale per il Settore, spendibile nelle negoziazione coi Governi Locali e Centrale sulle politiche fiscali e contributive e sugli investimenti in conto capitale;
  • positivo impatto di prassi digitalizzate nel rilascio delle autorizzazioni entro la Semplificazione Amministrativa;
  • notevole incremento del merito di credito e ampliamento della bancabilità delle operazioni immobiliari e infrastrutturali;
  • maggiore capacità negoziale nei confronti dei Big Player dell'IoT sul piano della Smart City e dello Smart Housing;
  • aumentata forza contrattuale in termini di collaborazione con le Softwarehouse per la customizzazione dei Prodotti;
  • rafforzata centralità dell'Imprenditorialità nell'adozione di nuovi modelli di business digitalizzati impostati sulla Digital Fabrication e sull'Additive Manufacturing nei confronti della Professione, della Produzione, della Distribuzione Commerciale, dei Servizi Ausilairi (Amministrazione Condominiale, Consulenza Immobiliare, ecc.).

Digital Built Lombardy 2030 potrebbe, quindi, condurre alla costituzione di un Sistema Lombardo della Ricerca e della Formazione per l'Implementazione dell'Infrastrutturazione Avanzata della Città e del Territorio, così da rafforzare una prospettiva in cui l'Ambiente Costruito si basi su Servitized Built Asset, su Green Infrastructure e su Driverless Mobility.

In esso, i Programmi Dottorali potrebbere fungere da cerniera collettiva per garantire una produzione di medio periodo di esiti della ricerca scientifica calibrati sulle tendenze, assieme a risultati di breve periodo conseguibili attraverso la promozione di start up.

Si tratta, perciò, di trovare una unità di intenti tra Istituzioni Universitarie e Imprenditorialità delle Costruzioni per reperire le necessarie risorse presso i Decisori Politici e i Fornitori delle Provviste Finanziarie.

Angelo Ciribini, docente di Produzione Edilizia - Università degli studi di Brescia

Nella foto: l'edificio di One Airport Square di Accra


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Autore: Angelo Ciribini

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