Opere pubbliche

La qualificazione degli appaltatori secondo il nuovo Codice

La nostra storia 2017 numero 5

La qualificazione delle imprese che operano nel mercato pubblico è...

La qualificazione degli appaltatori secondo il nuovo Codice

La qualificazione delle imprese che operano nel mercato pubblico è un tema che il nuovo codice ha ritenuto centrale nell’ambito della riforma del sistema degli appalti. Un tema - oserei dire - fondamentale e strategico al pari di quello, corrispondente, che riguarda la competenza delle stazioni appaltanti. I due argomenti, d’altra parte, sono strettamente correlati: non c’è offerta di qualità se non c’è domanda di qualità.

Le norme del Codice appalti fissano i principi generali in materia e demandano a successivi provvedimenti attuativi la puntuale definizione delle nuove competenze, sia per quanto riguarda la committenza che per quanto riguarda gli esecutori. Per ora di questi provvedimenti non c’è traccia: tutto tace.

Si sa che l’ANAC, in particolare, sta lavorando sul tema, ma la materia è troppo importante per non essere adeguatamente ponderata e valutata. Per quanto riguarda la qualificazione degli esecutori, sono previste linee guida dell’ANAC che dovranno rivedere il sistema di attestazione SOA, con la definizione dei requisiti e delle capacità che dovranno essere posseduti dai concorrenti; dovranno inoltre stabilire i casi e le modalità di avvalimento e i requisiti dei consorzi stabili.

Ma le imprese sono soprattutto in attesa di conoscere l’articolazione del sistema reputazionale, l’importante novità varata dal nuovo Codice, il quale, appunto, prevede che, ai fini della qualificazione delle imprese, oltre all’attestazione SOA, sia istituito presso l’ANAC - che ne dovrà curare la gestione - il sistema del rating d’impresa e delle relative penalità e premialità.
Un sistema incentrato su indici qualitativi e quantitativi, oggettivi e misurabili che esprimano la capacità strutturale e l’affidabilità dell’impresa. Tra questi, la legge dà rilevanza a precedenti comportamenti dell’operatore economico con riferimento al rispetto dei tempi e dei costi nell’esecuzione di precedenti contratti, all’incidenza del contenzioso e al rispetto degli obblighi contributivi.
Siamo in presenza di una modifica rilevante e per questo c’è grande attenzione nel mondo associativo a come questi principi verranno effettivamente declinati.

Siamo d’accordo sul rating d’impresa purché vengano individuati elementi di valutazione realmente idonei a evidenziare la qualità delle imprese e la concreta affidabilità dell’operatore economico, valorizzando le imprese serie ed evitando il pericolo di effetti distorsivi della concorrenza. ANCE sta presidiando incisivamente l’evoluzione del provvedimento ed ha evidenziato l’estrema rilevanza del tema, tanto che ANAC, dopo aver fatto circolare un documento di consultazione, l’ha di fatto ritirato, chiedendo tempi più lunghi per studiare al meglio l’articolazione del nuovo sistema.

ANCE - sempre sul tema della qualificazione - ha richiesto un intervento normativo immediato in merito al periodo di riferimento utile a documentare il possesso dei requisiti di fatturato ai fini della certificazione SOA. Con il vecchio sistema le imprese potevano scegliere i migliori cinque anni fra gli ultimi dieci. Metodo che consentiva di eliminare gli anni più penalizzati dalla crisi che dal 2009 sta falcidiando le imprese del mercato pubblico.

Il nuovo Codice ha ridotto da dieci a cinque il periodo di riferimento con la conseguenza di mettere a rischio la sopravvivenza di migliaia di imprese. Sia il Governo che il Parlamento hanno manifestato disponibilità alle modifiche richieste dal sistema associativo.

Giorgio Mainini, Vice Presidente Opere Pubbliche , Assimpredil Ance


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Autore: Giorgio Mainini

TAGS: ANAC, ANCE, Assimrpedil Ance, codice appalti, lavori pubblici, opere pubbliche

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