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Il sole della nuova Milano sorge ad ovest

Economia circolare 2016 numero 2

Recentemente sono stato invitato a partecipare alla tavola rotonda che ha fatto...

Il sole della nuova Milano sorge ad ovest

Recentemente sono stato invitato a partecipare alla tavola rotonda che ha fatto seguito alla presentazione della ricerca “Go west. La nuova Milano guarda ad ovest” realizzata da Scenari Immobiliari. La ricerca sottolinea come la città di Milano abbia attraversato e attraversi tuttora importanti fasi di rinnovamento sociale, urbano ed economico. Milano ha abbandonato la tradizionale impostazione monocentrica ed è stata sostituita da una rete di poli attrattori complementari e concorrenziali tra loro. Secondo lo studio di Scenari Immobiliari “Nell’ultimo lustro l’andamento della popolazione residente a Milano torna a manifestare segnali positivi. A quattro anni dall’ultimo censimento Istat, il dato della popolazione nel 2015 è cresciuto già dell’otto per cento, superando 1,3 milioni di abitanti e facendo pronosticare un saldo record all’avvio del prossimo decennio, dopo mezzo secolo di caduta”. È interessante notare che a risultati molto simili è giunto anche uno studio che la nostra associazione ha  commissionato al Cresme: l’incremento previsto di popolazione da oggi al 2034 è pari a un incremento del numero delle famiglie/alloggio pari 166.000 nell’ipotesi alta, 128.000 in quella centrale e 100.000 in quella bassa. Una media quindi di 6.400 famiglie/alloggio all’anno.

Il ventunesimo secolo sarà il “secolo delle città”: con il sorpasso della popolazione urbana su quella rurale, avvenuto nel 2007, oggi la maggioranza delle persone vive in aree urbane con processi di inurbamento in continua crescita. Milano e la sua area metropolitana rientrano a pieno titolo nel novero delle città che vedranno aumentare significativamente il numero dei propri residenti nei prossimi anni. La crescita attesa a Milano per i prossimi vent’anni passerebbe dagli attuali 1,34 milioni a valori compresi tra gli 1,79 milioni dell’ipotesi alta e gli 1,6 milioni dell’ipotesi bassa, con incrementi rispettivamente pari a +34% e +19%.

Milano, con una percentuale importante di edifici costruiti prima del 2000, necessita di un rinnovamento dello stock immobiliare. Il Comune dovrebbe incentivare gli interventi di ristrutturazione o di demolizione e ricostruzione in quanto contribuiscono alla riduzione del consumo di suolo e alla sostenibilità riducendo sensibilmente, se non addirittura azzerando, gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria per questo tipo di interventi che non consumano nuovo suolo ma utilizzano aree già urbanizzate.

Roberto Mangiavacchi, Vice Presidente Centro Studi, Assimpredil Ance


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Autore: Roberto Mangiavacchi

TAGS: centro studi, crescita urbana, sviluppo immobiliare

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