Rapporti sindacali

Coraggio delle scelte e sinergie per il futuro Ente unificato

Economia circolare 2016 numero 2

Ottemperando all'attuazione delle linee guida del Protocollo sugli Organismi bilaterali del...

Coraggio delle scelte e sinergie per il futuro Ente unificato

Ottemperando all'attuazione delle linee guida del Protocollo sugli Organismi bilaterali del Luglio 2014 e nell’ambito della discussione in corso tra le Parti Sociali di Milano, Lodi, Monza e Brianza, è stata condivisa la necessità di dare una decisa accelerazione (qualche attento osservatore direbbe: finalmente!) nel percorso di riorganizzazione degli Enti Bilaterali, ponendo in evidenza due obiettivi prioritari.

Il primo obiettivo è indubbiamente quello di definire in tempi brevi il percorso utile alla costituzione dell’Ente Unificato che si dovrà occupare, accorpando, di fatto, ESEM e CPT, della formazione e della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Saranno necessarie scelte ambiziose per assicurare il mantenimento degli elevati standard dei servizi oggi forniti dai due Enti. E coraggiose dovranno essere le scelte che portino a individuare le opportune sinergie e ottimizzazioni nella gestione unica, affinché possa diventare più efficiente e meno oneroso il funzionamento del futuro Ente Unificato calibrando così le attività e i servizi erogati sulle attuali esigenze del mondo produttivo. Del resto, l’andamento del settore mostra ormai da troppo tempo debolezze che non dovremmo più considerare come crisi temporanee, ma piuttosto come riconfigurazione strutturale del mercato.

È questa la sfida che la realtà pone al nostro sistema bilaterale e al futuro Ente Unificato: valutare il cambio di scenario e adeguarne il proprio modello, affinché si possano offrire servizi mirati alle nuove esigenze in materia di formazione, salute e sicurezza, facendo tesoro delle esperienze e dei risultati raggiunti negli anni, senza rinunciare alla qualità dimostrata nel quotidiano impegno a sostegno delle imprese e dei lavoratori.

E questo percorso non può che coinvolgere, dunque, il secondo obiettivo: anche il Piano Industriale per il prossimo triennio di Cassa Edile, non può perdere di vista l’andamento del nostro settore; la sfida da cui il Piano deve partire è comprendere come la nostra Cassa, a volte avvertita da qualcuno solo come un onere del contratto di settore, possa invece offrire un moderno servizio che intercetti gli attuali bisogni delle imprese e dei lavoratori. Per fare ciò occorre prendere atto che la crisi del settore e la sua metamorfosi impongono necessariamente un maggiore efficentamento dei costi di funzionamento della struttura che permettano di  recuperare maggiori risorse da poter dedicare alle imprese e ai lavoratori attraverso prestazioni riviste in un’ottica più attuale e moderna.

Accordare il sistema bilaterale alla realtà attuale deve essere la priorità e ciò non potrà che portarci ad avere una duplice ricaduta positiva: conservare nel prossimo  futuro il ruolo sociale e di catalizzatore che il nostro Sistema storicamente ha per tutto il mondo dell’edilizia e portare le imprese a una maggiore competitività nella convinzione di un realistico miglioramento del mercato.

Come sempre l'Associazione è in campo e pronta a fare la sua parte per attuare il giusto percorso.

Dario Firsech, Vice Presidente Rapporti Sindacali, Assimpredil Ance


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Autore: Dario Firsech

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