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Come uscire dalla crisi

Piena crisi? 2013 numero 37

Alcuni spunti di riflessione su quali soluzioni possiamo individuare per immaginare una auspicata ripresa...

Come uscire dalla crisi

Altri Colleghi hanno già ampiamente dibattuto il tema delle cause dell’attuale crisi; non mi dilungherò pertanto su tale aspetto ma intendo proporre alcuni spunti di riflessione su quali soluzioni possiamo individuare per immaginare una auspicata.

E’ necessaria innanzitutto una premessa.

L’attuale situazione del settore immobiliare e delle costruzioni è il risultato di una complessa crisi finanziaria, sociale, politica nazionale e internazionale nonché del sommarsi di una specifica crisi strutturale di settore.

Le soluzioni che verranno individuate si concentreranno solo su temi specifici di settore con il convincimento che nei prossimi anni assisteremo a un lento ma progressivo miglioramento dell congiuntura generale

Quali dunque le soluzioni per uscire da una profonda crisi di settore ?

  1. Consapevolezza: immobiliare e costruzioni sono due settori maturi, come la siderurgia, la produzione automobilistica, la cantieristica navale. Stesse caratteristiche prevalente domanda di sostituzione, eccesso di capacità produttiva, forte competizione sui prezzi, contrazione dei volumi di produzione. E’ un fatto e dobbiamo essere consapevoli che i settori maturi non hanno crisi congiunturali ma strutturali da cui si può uscire solo con processi di radicali innovazioni di prodotto e con concentrazioni aziendali

  2. Semplificazione: la complessità è uno dei gravi mali italiani ancor più in settori soggetti a regolamentazioni e a vincoli normativi. I differenti regolamenti edilizi, sanitari, prevenzione incendi delle nostre città impediscono di avere 2 edifici identici se realizzati in Comuni differenti. La complessità impedisce di trovare simultaneità tra opportunità e decisione di investimento, genera un insopportabile protezionismo di operatori e professionisti locali e crea un mercato opaco. Semplificare è un obbligo etico e professionale per stimolare professionalità e per facilitare chi ha intenzione di investire nel nostro territorio.

  3. Valorizzare: abbiamo una straordinaria ricchezza in questo Paese data dal nostro territorio, dalla bellezza naturale e dalle magnificenze delle opere e della cultura. Questo straordinario patrimonio si accompagna a una straordinaria capacità tutta italiana di non valorizzare o addirittura di aggressione e depauperamento del patrimonio. Valorizziamo ciò che di utile abbiamo invece di inseguire inutili sogni.

    Abbiamo infrastrutture ma non abbiamo la capacità di sfruttarne il potenziale (Fiere, aeroporti, reti autostradali, porti impianti sportivi, scuole, ospedali, tribunali…). Non ci mancano le infrastrutture ma ne abbiamo di inutili, ridondanti, non necessarie o di obsolete.

    Abbiamo aree metropolitane carenti nello sviluppo di reti di trasporto eppure riusciamo a insidiare Università, Stadi, Ospedali lontane da reti primarie di mobilità urbana.

    Valorizziamo innanzitutto ciò che abbiamo.

  4. Pragmatismo: Dibattiamo da anni degli stessi temi e problemi, conosciamo insufficienze e criticità del nostro settore, eppure quasi nulla di rilevante si è fatto. Discutiamo di semplificazione fiscale e assistiamo inermi a inutili combiamenti quali la trasformazione dell’ICI in IMU e in TIRSE. Quanto costa in termini di credibilità tale inutile creatività fiscale? Sono anni che si propone una revisione del Catasto e ancora non sappiamo censire beni fisici inamovibili. Com’è possibile che da anni si parli di efficienza energetica eppure manteniamo un patrimonio immobiliare obsoleto.

Per riavviare processi di crescita non servono formule magiche o innovative bastano poche azioni Semplici, Serie e Pragmatiche.


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Autore: Cesare Ferrero

TAGS: Crescita economica, Crisi, infrastrutture

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