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Banca e impresa di nuovo sposi?

Moneta unica 2018 numero 12

Assistiamo a un fenomeno contraddittorio: un interesse significativo e...

Banca e impresa di nuovo sposi?

Assistiamo a un fenomeno contraddittorio: un interesse significativo e crescente da parte di investitori italiani ed esteri e, per contro, un permanente rischio di sistema che connota l’erogazione del credito al nostro settore.

Secondo stime che vediamo quotidianamente confermarsi, sul territorio di competenza del nostro ambito associativo potrebbero ricadere investimenti pari a circa 20 miliardi che svilupperanno interventi per oltre 15 milioni di mq da rigenerare.

Solo a Milano, si sono registrati negli ultimi due anni investimenti di soggetti istituzionali esteri per oltre 4 miliardi (il 50% di tutti gli investimenti in Italia) e italiani per oltre 2 miliardi, il 35% di tutto il Paese.

D’altronde, sono le previsioni per il nostro Paese, per il 2018, ad essere tornate con il segno positivo, con una crescita del 2,4% degli investimenti totali nel settore delle costruzioni. In particolare, il settore delle opere pubbliche vedrà un aumento del 2,5%; il mercato delle nuove abitazioni salirà del 2,8%, per effetto dell’aumento dei permessi di costruire; il mercato della riqualificazione aumenterà dell’1,3% e quello dell’edilizia non residenziale privata del 3,7%. E gli effetti avrebbero potuto essere ancora più positivi se fossero state approvate quelle misure fiscali orientate alla rigenerazione urbana che il nostro sistema associativo aveva con forza propugnato.

Numeri che da tempo la nostra realtà non era più abituata a vedere, che cambiano non solo le condizioni dell’oggi, ma anche gli scenari di domani. Numeri, però, che dovrebbero indurre il sistema creditizio ad una rapida revisione delle sue strategie, per arrivare a sostenere tanto le grandi trasformazioni, quanto l’insieme dei piccoli e medi investimenti di ricucitura urbana a cui guarda il nostro tessuto produttivo.

Molte volte abbiamo sottolineato la collaborazione degli Istituti e la loro attenzione al nostro settore. Così come, non raramente, abbiamo dovuto sottolineare persistenti criticità nel rapporto banca-impresa. Una maggiore attenzione e una sufficiente sensibilità sono le chiavi per riprendere un rapporto alla pari, da estendere diffusamente all’intero comparto immobiliare ed industriale delle costruzioni.

Per questo salutiamo con particolare favore il recentissimo Protocollo d’Intesa che ANCE ha siglato con ABI sul credito alle imprese di costruzione: in una congiuntura che esprime decidi segnali positivi, si è deciso dunque di potenziare il confronto propositivo tra i due settori anche al fine di definire buone pratiche di collaborazione orientate alla trasparenza e alla reciproca conoscenza.

Gli obiettivi del protocollo sono ambiziosi ma non irraggiungibili: la costituzione di un Tavolo permanente, declinato anche a livello regionale, per l’individuazione delle strategie di sviluppo economico e finanziario del settore delle costruzioni; la facilitazione per l’accesso alle coperture del Fondo di Garanzia per le PMI per le imprese del settore edile, anche in vista della prossima riforma di questo strumento; lo studio di modalità innovative per la valorizzazione, a livello nazionale e territoriale, degli asset immobiliari di proprietà delle banche o a garanzia di crediti deteriorati delle stesse; la definizione di linee-guida condivise per l’individuazione di soluzioni extragiudiziali per le posizioni non performing delle imprese di costruzione; la richiesta di interventi normativi e fiscali e di semplificazione legislativa che possano consolidare i segnali di ripresa nel settore delle costruzioni.

Ci sono tutti gli ingredienti per una alleanza e un dialogo più stretti tra banche e imprese di costruzioni. La congiuntura insolitamente favorevole aiuta e il rinnovato contesto richiede comunque misure specifiche per incoraggiare e sostenere lo sviluppo: che il matrimonio si possa davvero fare?   

 

Roberto Mangiavacchi, Vice Presidente Centro Studi , Assimpredil Ance

Giugno 2018


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Autore: Roberto Mangiavacchi

TAGS: banca, costruzioni, Credito, edilizia, impresa, investimenti

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