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La nuova norma in via di costruzione

Città digitali 2016 numero 4

Risparmi, ambiente, esportazioni. Il ruolo di Ance e Assimpredil

La nuova norma in via di costruzione

Dagli inizi dello scorso mese di ottobre sono entrate in inchiesta pubblica le parti 1, 4 e 5 della norma UNI 11337:2017 sulla “gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni”. È possibile inviare le proprie osservazioni sui testi in inchiesta, prima della definitiva pubblicazione nel gennaio 2017, fino al prossimo 2 dicembre, accedendo al sito dell’UNI e ricercando i codici di progetto U87007271 (part 1), U87007274 (parte 4) e UNI1601555 (parte 5). Le suddette parti costituiscono lo scheletro della futura Norma trattando di modelli ed oggetti (parte 1), LOD (parte 4) e processo digitale (parte 5).

Scheletro che verrà completato dalla parte 6, esempio di Capitolato informativo (EIR), in uscita in primavera, delle parti 2 e 3, classificazione e denominazione e attributi informativi digitali - geometrici (LOG) e non geometrici (LOI), in uscita per l’autunno, e delle parti 7 e 8, qualificazione delle figure professionali e qualificazione delle organizzazioni, in uscita sul finire del 2017 o nell’inverno 2018 (soprattutto in riferimento alla qualificazione delle organizzazioni).

Dopo quasi 2 anni di lavoro sono in dirittura d’arrivo le prime parti di quella che a tutti gli effetti sarà la prima norma sul Building Information Modelling e Management (BIM) in sede comunitaria (CEN) e la prima norma di sistema in campo internazionale (ISO). Considerando che la PAS 1192-2 è una pre-norma e che le ISO ISO 16739 (Industry Foundation Classes - IFC), ISO 29481-1-2 (Information Delivery Manual - IDM) e ISO 12006 - 3 (International Framework for Dictionaries - IFD) sono norme di fondamentale importanza ma di carattere più operativo/informatico.

Alla scrittura di queste prime parti della norma hanno collaborato 50 tra i maggiori stakeholder della filiera, tra pubblico e privato, ed altri continuano ad aggiungersi alla scrittura delle rimanenti parti, che occuperà il gruppo di lavoro dedicato (UNI/CT 033/GL 05) per tutto il 2017.

Storia della norma

Era il 2002 quando, con Piero Torretta a Milano e Claudio De Albertis a Roma, Ance e Assimpredil, assieme al Politecnico di Milano, iniziarono il lungo percorso verso la razionalizzazione e la digitalizzazione delle informazioni nel settore delle costruzioni che oggi ci portano ad avere le sfide del BIM (Building Information Modeling) e di Industria 4.0 al centro dell’agenda (digitale) di filiera. A valle della Norma assieme ad altri 13 partner, tra cui Confindustria, CNR, SAP e Autodesk (One Team), Assimpredil, ANCE e il Politecnico hanno partecipato e vinto il Bando Industria 2015 sull’Efficienza Energetica, con l’unico progetto di filiera e non di prodotto presentato. Tre anni (2011- 2014) di intenso lavoro innovativo che ha coinvolto più di 300 persone per la costruzione del prototipo della prima piattaforma digitale interoperabile di settore (libreria, server,  piattaforma; di prodotti, opere, spazi, mezzi, servizi, soggetti, processi, ecc.) mentre, nel mondo, erano le  monotematiche librerie di prodotti a muovere i loro primi passi.

Ancora in approvazione la piattaforma, uscita nel frattempo la PAS 1192 inglese, strutturatosi il BIM forum statunitense, adottata la nuova Direttiva appalti comunitaria (con esplicito richiamo al “building information electronic tools”) sono ancora ANCE, Assimpredil e Politecnico, sul finire del 2014 e gli inizi del 2015, a riaprire il tavolo normativo in sede UNI per riscrivere, alla luce dell’esperienza maturata nel frattempo e delle evoluzioni internazionali, la vecchia 11337:2009 per portarla ad essere una prima norma “organica” sulla digitalizzazione del settore costruzioni.

Sono in molti in quel momento coloro che considerano inutile una normazione nazionale sul tema, sia volontaria che cogente. Ritenendo sufficiente una pre-norma come la PAS 1192-2, ancora priva dei LOI, incerta, come ancora è, sui LOD (definiti di oggetto ma con esempi solo di modello), inesistente su temi fondamentali come l’obiettivo e gli usi del modello. Gli stessi che si scagliarono anche contro l’introduzione del BIM, seppure in forma volontaria, nel “Salva Italia”, per poi invece cavalcarne l’introduzione l’anno successivo nel nuovo codice appalti, con grave e colpevole ritardo, vista la strada oramai intrapresa dall’Inghilterra e il ruolo che la stessa si stava ritagliando nella compagine e gli appalti internazionali. In favore, ovviamente delle imprese e gli studi di progettazione ed ingegneria di quel paese.

Sì, perché del  famoso appello inglese alle meraviglie del BIM tutti ancora oggi continuano a leggere della mirabolante  quanto non realistica) riduzione del 30% dei costi, come del 50% dei tempi e delle emissioni, ma nessuno guarda al quarto fondamentale punto, del 50% di incremento delle esportazioni (inglesi). E se qualcuno prevede di aumentare le esportazioni del 50% non è certo al suo mercato che sta guardando. Ma siamo al momento storico della santificazione della PAS e nessuno deve disturbare il “conducente” (presceltosi) anche se in questo modo sarà solo lui a decidere la strada e raccogliere gli incassi.

Sono in molti a ritenere inutile il tavolo italiano, nel 2014/15, mentre si apre in ISO la prima norma di scenario sul BIM: ISO 19650 (ISO/TC 59/ SC 13/WG 13) e si comincia ad intravvedere la costituzione del gruppo di lavoro CEN/BT/WG 215 per la scrittura della prima norma comunitaria in tema di “Building Information Modelling”, ai quali, come già per tutti i precedenti tavoli internazionali, l’Italia non potrà in questo modo partecipare. Né alla scrittura, né alla votazione.

Il tavolo ha, infine, aperto i lavori, arrivando, con circa 50 partecipanti attivi, ad essere oggi uno dei gruppi di lavoro più seguiti e attivi in sede UNI, con delegati stabili ai tavoli ISO e CEN che stanno influenzando la scrittura delle future più importanti normative tecniche sovranazionali in tema di BIM e digitalizzazione del settore. Intanto alla digitalizzazione sono arrivate la politica, le stazioni appaltanti pubbliche e private, le  testate di settore, le fiere, la ricerca, la formazione, ecc., UNI, ANCE, Assimpredil e Politecnico di Milano hanno continuato la loro ricerca di innovazione.

Alberto Pavan, responsabile scientifico del progetto INNOVance, associato dello studio BAEC – Building Appraisal and Estimating Consulting, Ricercatore al POlitecnico di Milano, Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito

novembre  2016


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Autore: Alberto Pavan

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