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L'urgenza di una transizione ecologica solidale

2050 Il futuro è già qui 2019 numero 16

Affrontare insieme questione ambientale e sociale

L'urgenza di una transizione ecologica solidale

 

Unire l’istanza ecologica a quella sociale, per rendere tempestiva e giusta la transizione economica e industriale a cui siamo chiamati. Per questo circa un anno fa, il think tank “Transizione ecologica solidale (TES)”, che ha come presidente l’onorevole Andrea Orlando, già ministro dell’ambiente e della giustizia, e come Vicepresidenti Silvia Viviani (presidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica) e Antonio Cianciullo (giornalista e scrittore).

La buona notizia, che appartiene alla cronaca, è la presa d’atto che la diffusione dell’urgenza e dell’importanza dei temi ecologici e ambientali è ormai avvenuta. Lo testimoniano i numerosi sondaggi di opinione, attraverso cui una gran parte della popolazione pone l’ecologia e il contrasto al cambiamento climatico in cima alle preoccupazioni e ai terreni su cui chiede un’azione efficace della politica; lo sottolinea anche il successo delle manifestazioni studentesche per il clima: mobilitazioni innescate dalle iniziative della sedicenne svedese Greta Thunberg. Il fatto che siano i più giovani a partecipare induce a pensare che nei prossimi la “coscienza ecologista” non potrà che stabilizzarsi ulteriormente. D’altro canto, non siamo nemmeno all’anno zero: è possibile registrare, anche nel nostro Paese, azioni e provvedimenti che hanno favorito il passaggio a usi e consumi più rispettosi dell’ambiente, che pur in tutta la loro parzialità sono riusciti a colpire nel segno. Si pensi agli incentivi per le energie rinnovabili, che ne hanno stimolato l’incremento nella produzione complessiva, o a quelli per la riqualificazione delle abitazioni private. È evidente, quindi, che ci troviamo in una fase storica di passaggio, in cui tuttavia le azioni e la consapevolezza non sono ancora sufficienti per innescare un cambiamento che sia strutturale.

Scriviamo nel nostro manifesto “La crisi climatica ha già rilevanti impatti sul benessere e lo sviluppo economico: gli eventi atmosferici estremi - dalle ondate di calore alle bombe d’acqua, dalla maggiore frequenza e durata dei periodi di siccità alla maggiore frequenza e intensità degli uragani - causano forti disagi, vittime e ingenti danni. Se questa crisi non fosse affrontata in modo adeguato, come documentano numerosi e convergenti studi scientifici, potrebbe avere esiti catastrofici. Le risorse naturali disponibili, rinnovabili e non rinnovabili e le possibilità della natura di fornire servizi essenziali per la nostra vita e il nostro sviluppo non sono illimitate”.

Tuttavia, come accennato, la questione ambientale deve accompagnare quella sociale. Questo il cuore della nostra mission: “Le generazioni di questa nostra epoca devono fronteggiare una sfida inedita nella storia dell’umanità: conquistare un benessere di migliore qualità, più inclusivo ed equamente esteso, affrontando la crisi climatica ed ecologica e trasformandola in occasione di sviluppo di una nuova economia - una green economy, a basse emissioni di carbonio, di tipo circolare, in grado di assicurare nuova e migliore occupazione e di tutelare il capitale naturale - e puntando su una società più giusta in pace con la natura. Chiamiamo la sfida di questo cambiamento ‘transizione ecologica solidale’, sottolineando il suo carattere profondo ed esteso e la inscindibile connessione fra gli aspetti ecologici e quelli sociali”.

La sfida di TES, la nostra sfida, è quella di sensibilizzare, promuovere occasioni di incontro e di approfondimento, contribuire a informare l’opinione pubblica, i decisori e gli stakeholder, il mondo delle imprese, le istituzioni, avvalersi degli stimoli e delle evidenze fornite dagli scienziati,valorizzando il loro lavoro. Tra questi attori occorre un’alleanza per la sostenibilità, per definire e attuare le politiche e le misure necessarie per una transizione ecologica equa. Tra i temi che consideriamo decisivi c’è quello che riguarda il consumo di suolo e la rigenerazione urbana: è evidente che l’approccio che punta sul riuso piuttosto che sul consumo debba estendersi al territorio; per questo TES ha messo a punto un disegno di legge di rango nazionale, che viene presentato e implementato sui territori attraverso il ciclo di eventi ZEROISMORE, che offra strumenti per il contenimento del consumo di suolo e la transizione verso un modello che privilegi la rigenerazione delle città e dei territori. Strumenti di cui gli attori in campo, a cominciare da quelli che fanno riferimento al mondo dell’edilizia, hanno bisogno urgente.

 

Michele Fina
Direttore TES – Transizione ecologica solidale

 Giugno 2019


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Autore: Michele Fina

TAGS: ambiente, clima, rigenerazione urbana, territorio

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