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In arrivo la legge regionale per rigenerare le nostre città

2050 Il futuro è già qui 2019 numero 16

Procedure snelle per un territorio più vivibile

In arrivo la legge regionale per rigenerare le nostre città

 

Discutere in Giunta la proposta di delibera entro la fine di giugno, per poi approvare il provvedimento in Consiglio regionale entro l’estate. È questa l’agenda che abbiamo voluto per la rigenerazione urbana: tempi strettissimi e una road map serrata di presentazione e di confronto con gli Enti locali, le associazioni di categoria e i portatori d’interesse. Non voglio esagerare l’importanza che riveste la rigenerazione urbana se dico che con l’approvazione di questa legge raggiungeremo uno degli obiettivi primari su cui Regione Lombardia ha investito dall’inizio della legislatura.

La rigenerazione è infatti l’altra faccia della lotta al consumo di suolo agricolo (legge approvata a dicembre dell’anno scorso) e la naturale continuazione di un percorso virtuoso che Regione Lombardia ha iniziato nella scorsa legislatura: un percorso che porterà le città e i territori lombardi a essere più vivibili, accoglienti e senza zone di degrado sociale. Ho cercato di portare avanti un’iniziativa il più condivisa possibile e di accogliere i suggerimenti scaturiti dal confronto con tutti gli interlocutori.

Recuperare l’esistente dovrà ora diventare più conveniente che costruire il nuovo, altrimenti la legge resterà solo un elenco di buoni intenti. Il nostro obiettivo è quindi invertire la tendenza. Una parte della legge sarà immediatamente precettiva, poi cercheremo di tarare misure e incentivi sulla base delle necessità dei singoli territori. Cogliere le tante differenze e usare elasticità, accogliendo le indicazioni e le proposte che ci arriveranno sarà, in questo senso, fondamentale. La legge sulla rigenerazione urbana non riguarda solo le aree dismesse, bensì tutto l’esistente, dalla singola ristrutturazione edilizia di un immobile, sino alla sua demolizione e ricostruzione. Lasceremo sei mesi ai Comuni per adeguarsi e introdurremo degli incentivi al fine di favorirne al più presto l’adozione.

Ci aspettiamo un impatto significativo e un cambiamento culturale importante, che ci porterà, tra l’altro, ad avere città più belle e vivibili, zone prima degradate che verranno rigenerate e sottratte all’abbandono, alla delinquenza e al malessere sociale. Una sfida, quindi, non solo urbanistica ed edilizia: recuperare edifici e aree fatiscenti significa rendere più belle le nostre città e i nostri borghi, ma anche sottrarre spazi che spesso sono un crogiolo di criminalità e microcriminalità. Quindi un obiettivo che parte dall’urbanistica, ma che si interseca con tantissime altre finalità e nel quale la Regione Lombardia crede moltissimo.   

Una partita che non possiamo permetterci di non vincere, perché anche da questa si misurerà il successo della nostra attività politica e amministrativa. Voglio ricordare i primi segnali importanti che testimoniavano la volontà da parte di Regione di andare in questa direzione e di farlo con gradualità (senza generare problematiche o appesantimenti per tutte le categorie che lavorano nel settore, ma, al contrario, semplificando): da aprile a dicembre 2018 abbiamo compiuto due passi importanti sul tema del consumo di suolo. Il primo step è stata la delibera di Giunta del giugno scorso, con la quale abbiamo compiuto una sorta di ricognizione del quadro normativo attuale rispetto alle potenzialità già presenti, mentre il secondo step è stata l’approvazione, da parte del Consiglio regionale, dell’integrazione alla legge urbanistica regionale in merito alla lotta al consumo di suolo. Qui si è chiusa la prima parte del percorso.

 

Con l’approvazione della delibera di giunta entro fine mese e il passaggio in Consiglio regionale entro l’estate anche la seconda parte sarà compiuta: avremo allora meccanismi che snelliranno procedure e incentivi volumetrici, e recuperare l’esistente sarà finalmente non solo più bello ma anche più conveniente. Ricordo, infine, che servirà aprire un dialogo schietto e aperto con il Governo su questi temi. All’interno del pacchetto sull’autonomia, che ci auguriamo venga approvato a breve, arriveranno nuovi fondi ma, ancora più importante, arriveranno alla Lombardia una serie di ulteriori competenze, perciò si potrà intervenire anche in questo campo per semplificare e incentivare. Grazie alle nuove competenze, infatti, potremo avere più capacità e incisività come Regione per far ripartire la locomotiva Lombardia, che significa anche far ripartire il treno Italia. La nuova legge consentirà a tutti i Comuni lombardi di disporre degli strumenti adeguati per ripensare lo sviluppo dei territori urbanizzati, usufruendo di un potere decisionale più incisivo e con procedure più snelle. Dopo decenni di normative confuse e disomogenee, infatti, si sta per mettere ordine creando una legge ordinaria, valida nel tempo e coerente nella sua applicazione.

 

 Pietro Foroni
Assessore al Territorio e Protezione Civile della Regione Lombardia


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Autore: Pietro Foroni

TAGS: rigenerazione urbana, territorio, urbanistica

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