Costruttori di città 2015 numero 42

Guardando avanti

Dal Presidente

70 anni di storia di Assimpredil Ance sono un traguardo importante, che ci porta a ricordare...

Guardando avanti

70 anni di storia di Assimpredil Ance sono un traguardo importante, che ci porta a ricordare le tante battaglie vinte, le sfide colte, i momenti difficili superati insieme, grazie alla passione, alla tenacia e alla capacità di guardare avanti degli uomini che hanno guidato, vissuto e fatto crescere la nostra Associazione.

Questo traguardo è anche un punto di partenza e una occasione per fare un bilancio di quello che siamo e di quello che dovremo essere in futuro.

La crisi in Italia sembra essere quasi superata, ma il settore delle costruzioni ne esce estremamente provato; per l’edilizia, pur con qualche segnale incoraggiante, la strada sarà ancora in salita e proprio in questi momenti è fondamentale il ruolo dell’Associazione, che deve essere sempre più il luogo del confronto tra gli imprenditori e della spinta al rinnovamento dell’intero settore.

Il percorso di crescita del sistema produttivo non sarà né semplice né scontato, ma l’obiettivo prioritario di Assimpredil Ance deve essere quello di favorire la competitività delle imprese sul territorio, agendo affinché si affermi un mercato diverso in cui qualità, reputazione e rispetto delle regole siano riconosciuti come un valore del fare impresa.

E’ in atto una radicale trasformazione della società che non possiamo sottovalutare nella determinazione delle strategie associative future: cambiano gli stili di vita; c’è più domanda di qualità del prodotto edilizio; l’era digitale modifica i bisogni e impone nuove sfide tecnologiche; l’economia circolare impone nuovi modelli di consumo ; lo spazio pubblico diviene luogo della condivisione.

Oggi stiamo costruendo i luoghi di vita e di lavoro delle generazioni future e questo ci chiama ad una crescente responsabilità nelle scelte, o non scelte, che faremo.

Il settore delle costruzioni è al centro di questo processo di cambiamento ed ha l’occasione di giocare una nuova partita in termini di ruolo proattivo nella trasformazione del territorio: riqualificazione delle aree dismesse e compromesse ambientalmente; rigenerazione del patrimonio costruito; riduzione del fabbisogno di energia; recupero e riciclo dei materiali; sviluppo del green building.

Guardando al prossimo futuro, quindi, credo che la nostra casa comune, l’associazione, debba divenire il luogo in cui si sviluppano azioni concrete di accompagnamento delle imprese e di rappresentanza all’esterno del cambiamento in atto.

Ritengo che alcuni temi siano prioritari nell’azione dell’Associazione: valorizzare il tessuto imprenditoriale fatto dalle molte piccole e medie imprese edili attraverso una incisiva comunicazione in merito alle eccellenze presenti; riaffermare il nostro ruolo di punto di riferimento culturale e di rappresentanza per chi opera nel settore; operare affinché la partecipazione delle imprese non sia soltanto strumentale alla fruizione dei servizi, ma determini un coinvolgimento sistematico e coordinato a beneficio della vita e della attività associativa.

La frammentazione e numerosità delle imprese edili ha reso forte l’Associazione ma ha generato una debolezza in termini di partecipazione attiva. Per questo la sfida che dobbiamo giocare è quella di coinvolgere i soci non solo per la qualità dell’assistenza e dei servizi resi , ma anche e soprattutto perché essere associati significa esprimere un valore rispetto al territorio e, al tempo stesso, pretendere che questo valore il territorio lo riconosca e lo promuova.

L’attività edile è il fulcro intorno al quale tutte le attività dell’uomo si incarnano nel reale. Infatti, i luoghi dove generiamo le idee, dove si vive e si lavora, dove avviene il nostro quotidiano non prescindono mai dal lavoro delle imprese di costruzione. Occorre ripartire dal basso, dal vero significato del fare impresa, che non è solo la resa di un mero servizio, ma rappresenta lavoro, reddito, crescita e sviluppo.

Un tema cardine dei prossimi anni sarà proprio quello della reputazione delle imprese appartenenti al nostro settore: penso a una ritrovata modalità di qualificazione soggettiva della categoria, alla quale possa corrispondere una nuova modalità di qualificazione dell'impresa di natura oggettiva, che vada a tutelare gli operatori superstiti senza inibire l'accesso a nuovi soggetti ben determinati.

Così come centrale sarà l’attenzione ad alcuni ambiti strategici di intervento:

  • La riqualificazione del patrimonio costruito, il restauro e la ristrutturazione, attraverso i quali viene trasferita la responsabilità della cura e del mantenimento alle generazioni di oggi e di domani della storia, dell'architettura e dell'arte;
  • l'individuazione di nuovi mercati attraverso la sperimentazione di innovativi strumenti di partenariato pubblico_ privato , quali quelli che si aprono nel rapporto con gli enti locali a seguito della emanazione della normativa sul contratto di disponibilità;
  • lo studio del territorio, per l'individuazione delle emergenze da presidiare, da comprendere, da programmare e da risolvere, in collaborazione con gli Ordini, le Università e gli Enti istituzionali su tutto il panorama delle priorità (assetto idrogeologico, opere civili, opere infrastrutturali, bonifiche e recupero delle arre dismesse e compromesse ambientalmente).

Il settore delle costruzioni è uno dei comparti produttivi più lenti al cambiamento, l’artigianalità del nostro prodotto è un valore ma ha anche generato modelli produttivi che oggi faticano a competere in un mercato che cambia a ritmi vertiginosi.

La riconfigurazione in atto e che coinvolgerà tutte le imprese è trascinata dalla digitalizzazione, dall’innovazione dei processi produttivi, dalla radicale trasformazione del ciclo di vita dei materiali. Per molte imprese è difficile cambiare e coniugare la pesante situazione di crisi con gli investimenti necessari per avviare la riconversione produttiva.

Proprio per dare risposte su questi temi l’associazione sta evolvendo ed essa stessa riconfigurerà il proprio modello produttivo in modo da anticipare il processo di conoscenza e di trasferimento delle innovazioni.

Una sola certezza mi accompagna: le imprese da sole non traghetteranno facilmente verso il futuro. Insieme, come Associazione, abbiamo la possibilità di essere più forti e di costruire una casa comune che sappia anticipare i tempi, accompagnare le imprese, dialogare con le istituzioni e la società civile, per ridare fiato all'economia, all'occupazione, all'innovazione.

Ritrovare il senso e il valore del condividere esperienze ed elaborare proposte è quello che i 70 anni di Assimpredil Ance ci offrono come occasione, per dare a noi e alle future generazioni di imprenditori un futuro in cui sia ritrovato l’orgoglio del fare impresa.

Marco Dettori, Presidente Assimpredil Ance

Nella foto, da sinistra: Dario Firsech, Vice Presidente Rapporti Sindacali; Roberto Mangiavacchi, Vice Presidente Centro Studi; Marco Dettori Presidente; Carlo Rusconi Vice Presidente Edilizia, Promozione Immobiliare e Territorio; Anna Minotti, Vice Presidente Tecnologia e Innovazione; Giorgio Mainini, Vice Presidente Opere Pubbliche; Liliana Bassetto, Vice Presidente Rapporti Organizzativi.

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Autore: Marco Dettori

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