Tecnologia ed innovazione

Un libretto per ogni fabbricato

Crescere? 2016 numero 3

Dopo i disastrosi eventi sismici del Centro Italia, torna...

Un libretto per ogni fabbricato

 

Dopo i disastrosi eventi sismici del Centro Italia, torna alla ribalta delle cronache e dei dibattiti il tema del libretto del fabbricato: chi con enfasi, chi con scientifica consapevolezza, ognuno si sente in  dovere di palarne. Ma,come spesso accade, i termini del problema non sono noti a tutti.

Forse non tutti sanno, per esempio, che già nel 2011 era stato predisposto un disegno di legge che istituiva  l’obbligo del c.d. fascicolo del fabbricato. Qui si sarebbero dovute annotare le informazioni di tipo identificativo, progettuale, strutturale, impiantistico, ambientale dell’intervento edilizio realizzato, con  l’obiettivo di pervenire ad un idoneo quadro conoscitivo a partire dalle fasi di costruzione dello stesso, con particolare attenzione anche sulle eventuali modifiche apportate rispetto alla configurazione  originaria, con riferimento alle componenti statiche, funzionali e impiantistiche. L’articolato di legge era corposo e comprendeva vari aspetti, tutti fondamentali nella direzione che si voleva percorrere.

Si  parlava di messa in sicurezza del patrimonio edilizio, di attestato di conformità e di certificato di idoneità statico-funzionale; si chiarivano i requisiti professionali che il tecnico incaricato doveva possedere;  si prevedeva anche la possibilità di convenzioni a livello nazionale con gli ordini professionali per la definizione agevolata dei compensi.

Non mancava, ovviamente, uno schema tipo del fascicolo del  fabbricato, accompagnato da norme relative all’attività di controllo. Inutile dirlo, questa proposta non ha avuto seguito e una legge siffatta non ha mai visto la luce.

E questa è storia recente. Ma ancora  prima, nel lontano 1994, la nostra Associazione territoriale realizzò e diffuse alle imprese associate il “Libretto Immobiliare”, (qui a fianco l’immagine della copertina) con le stesse previsioni, le stesse  prescrizioni, analoghi requisiti. E anche questo, però, poca fortuna ha raccolto sul mercato.

Oggi, ciclicamente, si torna a parlarne. Qualche Amministrazione, invero, si è mossa. Il Comune di Milano, ad esempio, ha previsto nel proprio Regolamento edilizio l’obbligo di realizzare e mantenere il  “fascicolo del fabbricato” per ogni edificio privato o pubblico.

Conoscere lo stato di sicurezza delle nostre case è un diritto per chi ci abita ed è un obbligo sapere i bisogni manutentivi dei propri edifici nel  tempo. Ma è anche obbligo di chi costruisce far conoscere come la costruzione è stata realizzata, con quali tecniche, con quali impianti, e anche quali obblighi manutentivi bisogna osservare per mantenere il  fabbricato perfettamente agibile e funzionale, anche a tutela e a garanzia dell’operato di imprese di costruzione che operano con qualificazione, competenza e rispetto delle regole.

Sappiamo molto bene  quando fare i tagliandi delle nostre auto (ci pesa il rischio decadenza garanzie!), ma ignoriamo cosa fare, come intervenire e quando agire sulle nostre case a tutela della vita delle persone, prima che dello stesso bene immobiliare. Un tema sul quale certamente l’Associazione non mancherà di far sentire ancora la sua voce.

Anna Minotti, Vice Presidente Tecnologia e Innovazione, Assimpredil Ance


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Autore: Anna Minotti

TAGS: edilizia, energia, Innovazione, libretto di fabbricato, risparmio energetico, sostenibilità

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