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Un'esperienza dal concept al contract

Conquistare l'estero 2014 numero 40

Parlare della nostra avventura lavorativa in Azerbaijan vuol dire raccontare un...

Un'esperienza dal concept al contract

Parlare della nostra avventura lavorativa in Azerbaijan vuol dire raccontare un percorso iniziato all’incirca nel 2006 a seguito dell’invito da parte di una società veronese attiva nel settore contract di seguirli in questo nuovo mercato che iniziava a mostrare i primi segnali di apertura ad un nuovo sviluppo immobiliare.

Baku conosciuta anche come  Baki, è la capitale, la più grande città e il più grande porto dell'Azerbaigian e di tutto il Caucaso. La città si compone di tre parti principali: il centro, la vecchia Città Murata e la parte della città costruita nell’epoca Sovietica. Baku è considerata una delle più antiche e più grandi città dell'Oriente.

Per i primi tre anni abbiamo sostanzialmente sviluppato concept progettuali nel settore residenziale e terziario. L’obiettivo nelle nostre intenzioni era quello di capire come poter intercettare e soddisfare una domanda che sembrava stesse sempre di più cercando una progettualità diversa. L’” italianità” giocava sicuramente a favore in questo senso anche se per contro la diffidenza degli interlocutori spesse volte vanificava gli sforzi e rendeva difficile concretizzare.

Il boom degli investimenti nel settore immobiliare in Azerbaijan (concentrato prevalentemente a Baku) ha avuto inizio circa otto anni fa. Numerose società di costruzioni sia locali che estere hanno iniziato ad affluire nel paese per realizzare i loro progetti immobiliari. Col passare del tempo, i nuovi sviluppi verificatisi in campo edilizio hanno spianato la strada anche a progetti infrastrutturali.

La svolta del nostro percorso arriva nel 2008. Veniamo invitati a partecipare ad un concorso ad inviti per una filiale di una nuova banca d’affari azera facente parte di una grossa holding attiva in svariati settori. I concorrenti sono tre grossi studi inglesi già presenti a Baku. La nostra proposta viene valutata positivamente e vinciamo il concorso. L’edificio dove sarà realizzata la filiale si trova all’interno di un grosso e nuovo complesso immobiliare che sta sorgendo sul fronte mare. La proprietà ha valutato positivamente la proposta progettuale in quanto proponeva una concezione degli spazi architettonici e dei dettagli diversa e non standardizzata. Il cantiere inizia tempestivamente e nel frattempo siamo invitati a partecipare nuovamente ad un concorso a inviti, questa volta per la realizzazione della loro sede centrale nel centro di Baku. La vincita è ancora più sorprendente vista la dimensione dell’intervento e la concorrenza agguerrita (eravamo un piccolo e giovane studio di architettura). A questo punto la banca decide di affidare in modo fiduciario le successive filiali che sono state appena acquisite, un’altra in zona Bridge Plaza sempre a Baku e successivamente la prima filiale estera a Tbilisi in Georgia e poi Istanbul in Turchia.

Possiamo oggi ritenere ragionevolmente di aver acquisito un’ esperienza importante e concreta in questo Paese: tre cantieri terminati e tre in corso di realizzazione ci danno la serenità nell’operare qui dove spesse volte nulla può ritenersi trascurabile e automatico.

Abbiamo partecipato con un nostro stand alla Baku build 2013 per capire meglio ed avere una panoramica generale del contesto azero. Dopo questa esperienza diretta la volontà è quello nel breve periodo di aprire un piccolo ufficio di rappresentanza a Baku per poter meglio consolidare la nostra esperienza qui. Le difficoltà sono numerose sicuramente in quanto il costo della vita cresce a ritmi serrati e la gestione spesso è molto caotica e dispendiosa. Ma allo stesso tempo riteniamo ormai che rappresenti per noi una sfida importante a cui non vogliamo rinunciare.

Arrivando oggi a Baku dall’aeroporto vuol dire attraversare una moltitudine di cantieri che stanno trasformando e ridisegnando questa città che conta ormai più di due milioni di abitanti. La presenza di massicci interventi di costruzione e ristrutturazione che contribuiscono, giorno dopo giorno, a dare un nuovo volto alla città, lasciano letteralmente stupefatti. E’ un territorio ricco di materie prime ma assolutamente non autosufficiente non avendo ancora sviluppato un tessuto industriale e manifatturiero.

Come spesse volte si sente dire quello che manca a noi italiani è il “sistema paese”, una piattaforma su cui costruire opportunità in modo molto più semplice e meno occasionale. Nel nostro piccolo ruolo di progettisti stiamo cercando di farlo, proponendo prodotti di qualità italiana che vadano a consolidare pian piano quell’idea del “bello fatto bene” che spesse volte ci precede e avvantaggia, un “gettone” che vogliamo e dobbiamo saper spendere sempre meglio.

Ettore Pasini, Dotti Pasini Architetti


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Autore: Ettore Pasini

TAGS: estero, internazionalizzazione

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