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Quali driver per rinascere

Politiche industriali 2017 numero 7

Sul numero precedente della rivista abbiamo...

Quali driver per rinascere

Sul numero precedente della rivista abbiamo riportato gli esiti della ricerca svolta annualmente dalla Direzione Affari economici e Centro Studi di Ance che ci ha mostrato, dopo un 2016 assai carente, una plausibile previsione di crescita per il 2017.

Riprendendo i temi di quello studio, vogliamo evidenziare quali dovrebbero essere i driver della auspicata svolta. Almeno cinque quelli su cui puntare.

1) Condivisi gli obiettivi di trasparenza, efficienza e legalità perseguiti dal nuovo Codice degli appalti, e archiviato - non senza perplessità - anche il Correttivo sul quale molte speranze erano riposte, bisogna completare la riforma per consentire alle pubbliche Amministrazioni di procedere ad indire le gare ed aggiudicare i lavori.

2) Passare alla fase attuativa del progetto Casa Italia, rendendo operativo il Fondo e completando la disciplina relativa agli incentivi fiscali legati all’antisismica: sul punto, diventa cruciale la definizione delle modalità fiscali legate al sisma bonus, con particolare riferimento alle modalità di pagamento da parte dei soggetti Ires e, soprattutto, alla esatta individuazione dei possibili cessionari del credito.

3) Introdurre nell’ordinamento misure davvero efficaci per promuovere gli interventi di rigenerazione urbana: è necessario reintrodurre agevolazioni sul trasferimento di aree per facilitare l’avvio di programmi di edilizia residenziale già previsti nei piani urbanistici, ma sarebbe opportuno anche prevedere la detassazione dei dividendi delle persone fisiche che investono in progetti di rigenerazione urbana.

4) Favorire la eco-conversione del mercato immobiliare, prevedendo una proroga almeno triennale, e non solo per il 2017, della detrazione del 50% dell’IVA pagata sull’acquisto di case in classe A e B e incentivando la rottamazione delle abitazioni con la detassazione delle permute di case energivore e obsolete tra privati e imprese che si impegnano alla loro riqualificazione.

5) Costruire un rapporto trasparente tra banche e imprese: in attesa dell’entrata in vigore nel più breve tempo possibile della riforma del Fondo di garanzia per le PMI, favorire un nuovo rapporto bancaimpresa con criteri condivisi per la presentazione e la valutazione dei progetti.

Su questi punti abbiamo avanzato specifiche istanze, motivate e comprovate. I prossimi mesi dovrebbero dirci se davvero questa volta ci siamo.   

Roberto Mangiavacchi, Vice Presidente Centro Studi , Assimpredil Ance

Giugno 2017


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Autore: Roberto Mangiavacchi

TAGS: analisi, centro studi, previsioni, ricerche

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