Casi studio

Palazzo Cattaneo, Milano

RecuperaMI 2013 numero 35

Restauro delle facciate di Palazzo Cattaneo, sede della Caserma dei Carabinieri “Ugolini” di via Moscova

Palazzo Cattaneo, Milano

Oggetto dell’intervento è il restauro delle facciate di Palazzo Cattaneo, attualmente sede della Caserma dei carabinieri di via Moscova di Milano.
L’edificio è situato all’interno del tessuto urbano del capoluogo lombardo, presenta una configurazione a corte con due fronti su strada. La struttura portante è in muratura di mattoni pieni poggiata su fondazioni continue sempre in mattoni.
L’origine dell’edificio è riconducibile al 1841, per volere e su progetto dell’Arch. Giuseppe Cattaneo, probabilmente su un lotto già utilizzato all’epoca come deposito di sussistenza militare.

Nel 1854 il palazzo fu convertito in caserma della gendarmeria austriaca, allora presente a Milano, e la destinazione militare si è mantenuta nei successivi passaggi di proprietà, fino a diventare sede dei Carabinieri.

L’edificio ha subito nel tempo diversi interventi di manutenzione, adattamento e ampliamento, tra cui il sopralzo realizzato nel 1902 e destinato ad alloggi per i Carabinieri.
Il progetto di restauro delle facciate è stato sviluppato sulla base di un dettagliato processo di analisi che ha richiesto rilievi, studi mineralogici e stratigrafici per comprendere consistenza materica  e stato di conservazione degli strati superficiali.

I risultati hanno messo in luce la presenza di porzioni di intonaco ammalorate, di rappezzi cementizi poco compatibili con il resto delle superfici, di varie tipologie di depositi più o meno coerenti, oltre che una diffusa presenza di sali solubili.

Nonostante in una fase iniziale fossero state ipotizzate operazioni più invasive sulle superfici, anche grazie al contributo delle competenze dell’impresa, l’intervento è stato invece più puntuale, con rimozione e ricostruzione degli intonaci soltanto ove strettamente necessario e pulitura e consolidamento delle porzioni di intonaco ancora in buono stato di conservazione.

Si è quindi proceduto innanzitutto con una battitura e demolizione manuale degli intonaci, dei cementi decorativi degradati e dei rappezzi cementizi, fino alla muratura, e con una pulizia con acqua nebulizzata a bassa pressione. Gli intonaci sono stati quindi ricostruiti con impasti a base di grassello di calce, coccio pesto e sabbia silicea, e successivamente è stata realizzata una rasatura con malta di finitura a base di grassello di calce. Infine si è proceduto all’applicazione di un fondo fissante ed isolante, seguita dalla tinteggiatura a base di silicati.

Per quanto riguarda invece le porzioni di intonaco da conservare, si è provveduto al consolidamento delle superfici con l’iniezione di un adesivo a base di resina acrilica e calce idraulica mentre i sali solubili sono stati asportati tramite impacchi di acqua distillata.

Tutte le fessurazioni più significative sono state riparate con malta a base di grassello di calce, polveri di marmo e sabbia vagliata, mentre si è provveduto alla copertura delle fessure da ritiro dei precedenti intonaci con una rasatura in malta di finitura.

Tutte le macchie e i depositi coerenti localizzati in particolare sui cementi decorativi delle cornici, delle fasce marcapiano, dei balconi e parapetti, sono stati trattati con microsabbiatura. Si è proceduto puntualmente all’integrazione delle lacune e delle parti mancanti, si è operata una riequilibratura cromatica con una velatura a base di colori minerali e l’applicazione di un protettivo a base di resina polisilossanica.

Per quanto riguarda gli elementi in pietra naturale si è provveduto alla rimozione dei depositi incoerenti con spazzole morbide o aspiratori, mentre i depositi coerenti sono stati rimossi con impacchi o mediante microsabbiatura.

Anche gli elementi in ferro delle griglie delle finestre, dei balconi e dei parapetti sono stati recuperati operando una pulizia, carteggiatura, spazzolatura e ridipintura successiva.
Oltre alle operazioni dirette sul manufatto, il cantiere ha anche contribuito al processo di conservazione della conoscenza. Operando fisicamente sul monumento, il cantiere di restauro rappresenta un’occasione per mettere in luce aspetti altrimenti difficili da rilevare. Le informazioni registrate durante la pratica del restauro diventano quindi strumento fondamentale tanto per modificare eventualmente le scelte operative in corso d’opera, quanto per programmare la manutenzione e rendere più efficaci i futuri interventi, lasciando testimonianza di ciò che è stato fatto. In particolare il cantiere di restauro delle facciate della Caserma di via Moscova ha provveduto alla realizzazione di una dettagliata campionatura di tutti i cicli di lavorazione; inoltre prima della demolizione delle bugne in intonaco decorativo ammalorate si è provveduto ad un rilievo dell’esistente con sagome di campionatura e relativi disegni.

Impresa esecutriceIMG srl
Anno: 1841
Luogo: Milano, via Moscova
Committente: Provincia di Milano
Progettisti: Arch. Alessandra Favero, Arch. Massimo Livieri, Arch. Nicola Bornino
Inizio lavori: 2006
Termine lavori: 2007


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Autore: Alessandra Chiapparini

TAGS: Restauro

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