Casi studio

P.ta Vercellina, Milano

Costruire senza consumo 2012 numero 33

Intervenire sul patrimonio edilizio esistente, ristrutturare e restaurare edifici di un passato più o meno recente...

P.ta Vercellina, Milano

Intervenire sul patrimonio edilizio esistente, ristrutturare e restaurare edifici di un passato più o meno recente, manutenere il costruito, rinnovare il tessuto urbano sono temi oggi più che mai all’ordine del giorno.

Fare questo dal punto di vista dell’impresa richiede l’ avere sviluppato una struttura organizzativa diversa rispetto a chi opera ad esempio in spazi aperti.

In città normalmente ci si trova ad operare in spazi dove l’area di cantiere è inesistente, in presenza di un vicinato pronto all’esposto; in cantieri dove l’approvvigionamento quotidiano di materiali avviene con grande difficoltà e dispendio di risorse.

Affrontare questo genere di lavori significa avere una struttura tecnica in grado di pianificare correttamente la cantierizzazione e l’approvvigionamento delle forniture valutando tutte le criticità, avere il supporto di maestranze professionalmente preparate e poter contare su una struttura interna pronta a fornire macchinari e attrezzature ben funzionanti e adatte al lavoro da svolgere. Sembrano aspetti ovvi ma a fronte di molte imprese ben strutturare esistono anche imprese improvvisate, di scarsa professionalità, dotate di attrezzatura obsoleta e in cattivo stato di manutenzione; ad aggravare la situazione esiste una committenza che si pone come obiettivo di fare eseguire l’opera all’azienda strutturata ma in genere alle condizioni economiche più basse delle offerte ricevute, in genere quelle proprie dall’impresa meno organizzata, che si pone sul mercato con un prezzo solo apparentemente più competitivo frutto della sua organizzazione più improvvisata.

Questo sistema non valorizza i costi che un’azienda deve sostenere per mantenersi aggiornata su tutti i fronti, dal personale al parco attrezzatura, alla sicurezza; in altri settori se vogliamo prodotti di qualità siamo disposti a maggiore investimento economico, in edilizia la cosa è meno perseguita.

In un intervento di recupero come questo è necessario ben programmare le lavorazioni, tenendo conto che si sta intervenendo su un edificio abitato ai piani inferiori con il conseguente rischio di creare danni; prima di iniziare qualsiasi lavorazione si è proceduto ad una mappatura mediante foto e disegni dello stato delle murature dei vani confinanti con il cantiere in modo da rappresentare una situazione ante intervento da confrontare durante e a fine lavori. E’ stata fatta inoltre una rilevazione di tutti gli impianti e i servizi presenti in copertura come antenne, canne fumarie e di aspirazione in modo da intervenire disattivando quelli non più in uso mantenendo funzionanti, seppur con spostamenti provvisori, quelli attivi.

In via Vercellina il progetto prevedeva la rimozione della copertura esistente; abbiamo garantito la protezione dello stabile dalle intemperie mediante una copertura provvisoria, in pvc e tubolari metallici che potesse scorrere totalmente su dei binari in maniera da poter scoprire una grossa porzione di area di lavoro senza avere l’impedimento di tralicci come accade con le coperture provvisorie normalmente adottate. La scelta di una tipologia di copertura come quella impiegata se da una parte ci ha obbligato ad affrontare il lavoro per fasi compiute dall’altra ha agevolato molto l’asportazione di tutte le macerie prodotte e l’approvvigionamento di materiale anche di grandi dimensioni come i profili metallici utilizzati per la costruzione della nuova struttura portante.
Le movimentazioni di tutti i materiali sono state fatte con l’ausilio di una gru a torre installata nel cortile interno. L’utilizzo di una gru in area urbana richiede, oltre che il dimensionamento della stessa rispetto al lavoro da svolgere, anche una valutazione della distanza e dell’altezza degli edifici limitrofi, inoltre è necessario valutare il piano di appoggio, le procedure di montaggio e di smontaggio a fine lavori prima di operare una scelta.

Una caratteristica abbastanza comune agli interventi nelle aree urbane è la mancanza di spazio per la realizzazione di un’ area di cantiere su suolo privato; questo comporta, dove possibile, una richiesta di occupazione su suolo pubblico. Dal momento in cui una pratica di occupazione di suolo pubblico viene presentata al momento in cui viene rilasciata la concessione trascorrono circa tre mesi, un tempo sproporzionato se confrontato con la durata media di un cantiere di queste dimensioni. Tre mesi nei quali, per ovviare a ritardi nelle lavorazioni, si è dovuto ricorrere a sistemi diversi da quelli pianificati per le attività di logistica di cantiere che come conseguenza hanno normalmente un incremento dei costi ingiustificato.

Un altro aspetto che caratterizza questa tipologia di interventi è la necessità di un aggiornamento continuo del progetto a seguito dell’avanzamento dei lavori dovuto a modifiche strutturali o impiantistiche che si rendono necessarie per vincoli imposti dalla struttura esistente non visibili prima dell’inizio dei lavori nonostante lo studio dello stato di fatto.

Un intervento come quello esposto può presentare più incognite durante l’esecuzione, che si possono tradurre in allungamento dei tempi stabiliti, aumento dei costi concordati, una seria sinergia tra tutte le figure coinvolte, committente, progettista, impresa, contribuisce a contenere gli imprevisti ed alla realizzazione di un’opera nel rispetto della sicurezza , della qualità e della buona tecnica.
E’ auspicabile che nel futuro si tornino a riscoprire questi valori di reciproco rispetto dei ruoli, di una maggiore professionalità e di una seria competizione che non accetti come unico valore il prezzo.


Impresa realizzatriceImpresa Fantin costruzioni edili s.p.a.
Progetto architettonico e D.L.:  Dott. Arch. Vittorio Dubini
Progetto delle strutture: Dott. Ing. Francesco Ferrari da Grado
Progetto degli impianti: Per. Ind. Tommaso Giammarusti
Coordinatore alla sicurezza:  Geom. Marco Ajelli


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Autore: Gianpaolo Fantin

TAGS: intervento, recupero

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