Rapporti sindacali

E le parti sociali? Un interrogativo cui possiamo rispondere

Che cosa merita Milano 2020 numero 22

Nei giorni scorsi è apparso sulla prima..

E le parti sociali? Un interrogativo cui possiamo rispondere

Nei giorni scorsi è apparso sulla prima pagina del Corriere della Sera un articolo dal titolo “E le Parti Sociali?” in cui si commentava il ruolo delle Parti Sociali e della contrattazione collettiva in vista dei primi incontri che da lì a breve si sarebbero svolti a livello confederale nonché della manifestazione sindacale programmata per il 18 settembre 2020.

È di tutta evidenza che, a causa della pandemia in corso, la situazione generale è ancora fortemente incerta e che non è possibile prevedere quando potrà finire questa crisi che ormai da febbraio coinvolge il nostro Paese causando un rilevante impatto negativo sull’andamento industriale, economico e produttivo che non ha risparmiato il nostro settore.

Tutto ciò, però, non deve impedire il perseguimento di quegli obiettivi che ci vedono direttamente interessati; in quest’ottica si inseriscono i recenti accordi nazionali che, con riferimento agli impegni assunti all’atto dell’ultimo rinnovo del contratto collettivo nazionale, contribuiscono alla realizzazione di alcune delle intese allora pattuite.

In particolare, mi riferisco ai recenti accordi stipulati a livello nazionale che riguardano il Fondo per l’occupazione giovanile ed il Fondo Prepensionamenti che si aggiungono ad altre importanti intese tra cui la decisione di procedere entro il 30 novembre p.v. all’unificazione del Formedil - Ente nazionale per la formazione e l’addestramento professionale nell’edilizia con la CNCPT - Commissione Nazionale per la prevenzione infortuni, l’igiene e l’ambiente di lavoro.

Queste intese sono la dimostrazione di come una gestione costruttiva e propositiva delle relazioni industriali possa consentire il raggiungimento di importanti obiettivi, ma ciò non deve limitarsi al solo livello nazionale in quanto, molto spesso, è a livello locale che si realizzano le intese nazionali che potrebbero necessitare di una differente declinazione alla luce delle rispettive specificità territoriali.

Anche queste ultime intese nazionali delegano diverse attività alle Parti Sociali territoriali che, pertanto, sono nuovamente chiamate in causa per offrire il loro responsabile contributo al fine di rendere operative tali misure e monitorare i loro effetti, anche economici.

Sono, quindi, convinto che tutte le Parti Sociali, in primis a livello locale, debbano condividere questa impostazione non solo con riferimento alle intese raggiunte con il contratto collettivo del 2018 ma anche nell’ambito delle proprie prerogative come avvenuto con l’ultimo contratto integrativo.

Da qui deve riprendere il confronto individuando i punti fermi da condividere per una nuova spinta alla revisione della contrattazione collettiva di settore, avendo sempre chiaro che ogni decisione deve essere assunta responsabilmente a vantaggio delle imprese e dei lavoratori del nostro settore e del nostro territorio.

 

Dario Firsech, Vice Presidente Rapporti Sindacali, Assimpredil Ance

Ottobre 2020


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Autore: Dario Firsech

TAGS: costruzioni, Covid, covid-19, edilizia, Enti Bilaterali, formazione, Lavoro

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