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Diffondere la cultura della sicurezza

Senza Pericolo 2013 numero 36

Il nostro settore sta vivendo una profonda crisi che genera una grave mancanza di lavoro. Un contesto del genere instaura...

Diffondere la cultura della sicurezza

Il nostro settore sta vivendo una profonda crisi che genera una grave mancanza di lavoro. Un contesto del genere instaura un clima di concorrenza a volte al limite della legalità che dà ossigeno a fenomeni di non rispetto delle regole soprattutto in campo della sicurezza. Sappiamo per certo che chi rispetta le regole riesce ad erogare prestazioni con un costo superiore a chi non le rispetta e purtroppo accade che Il nostro settore venga ricordato solo quando ricorrono incidenti e quasi mai per processi virtuosi. La possibilità di non soddisfare le regole fa si che alcune imprese vengono dall’estero applicando termini di distacco contrattuale. Il numero di imprese che opera in questa direzione è altissimo ma la contribuzione fa capo al loro paese con ricadute positive unicamente la. Nel 2008, quando si incontrò per la prima volta il fenomeno nel territorio milanese, le organizzazioni sindacali si resero promotrici di una elaborazione rispetto al problema attraverso un lavoro con il dipartimento del lavoro; allora si operò per dare forma al fenomeno e per elaborare strategie di contrasto. In particolare l’ultima circolare di Cassa Edile Milano sui distacchi ha richiamato tutte le imprese del settore alla responsabilità di un uso distorto della normativa sulla libera circolazione dei  lavoratori delle imprese, fenomeno che ha fatto emettere nel breve periodo centinaia di Durc irregolari. Questo episodio riassume molto bene la responsabilità congiunta anche di tipo gestionale che le parti sociali hanno interpretato all’interno dell’ente bilaterale, incidendo in maniera significativa su un fenomeno capace di alterare il settore in maniera anche significativa. L’attenzione sul problema resta alta: aziende e gruppi ignorano che Cassa Edile sia uno strumento che, oltre a garantire le prestazioni a lavoratori ed imprese, vigila anche sulla corretta applicazione delle norme contrattuali. Cassa edile  garantisce un appropriato livello di tutela dei lavoratori e un piano di imprenditorialità sostenibile in un settore più che frammentato.

Chiaramente questo costo incide in maniera minore sul lavoro ma al contrario del nostro. Da noi il sistema edile è costruito su di un sistema bilaterale e di questo si può essere orgogliosi perchè questo può darci un futuro. Domanda ed offerta vanno viste insieme anche nei termini di  nuove professionalità che il mercato richiede e che noi abbiamo diritto di formare nel tempo. Il sistema bilaterale garantisce questo, la formazione continua e rinnovata del lavoratore edile stesso. Fare un avviso comune per la sopravvivenza dell’edilizia significa rimarcare ancora una volta che la situazione è drammatica e che questa drammaticità puo’ venire a ledere alcuni dei diritti fondamentali dei lavoratori edili tra cui la sicurezza come la formazione. Diritti in mancanza dei quali il sistema è destinato a soffocare. Occorre quindi intensificare ulteriormente gli sforzi per prevenire e contrastare il fenomeno che deve concentrarsi su azioni prioritarie: promuovere la formazione/informazione dei lavoratori e delle imprese attraverso la diffusione della cultura alla sicurezza; vogliamo ricordare come negli ultimi anni le tre organizzazioni sindacali FILCA, FENEAL, FILLEA e l’ associazioni delle imprese, Ance Assimpredil, abbiano fatto e investito molto per la formazione ai lavoratori, creando una sempre maggiore consapevolezza e sensibilità attraverso i nostri enti bilaterali (Esem, C.p.t, Asle-Rlst). Per l’applicazione delle norme, spesso violate, è opportuno aumentare i controlli, rafforzando una stretta collaborazione e coordinamento tra gli organi ispettivi, gli enti bilaterali, R.L.S.T., direttori dei lavoratori e la polizia municipale, nell’intento di accrescere l’efficacia dei controlli, eliminando sovrapposizioni e razionalizzando gli interventi. Riteniamo importante anche la materia di sicurezza cantieri recepita all’interno del D. L.gs81/08 (testo unico) e modificato ed integrato dal D.L.gs 106/2009; il nuovo impianto normativo ha lo scopo di realizzare un sistema di sicurezza nei cantieri concepito come tale, fin dal momento della progettazione e destinato a coinvolgere tutti i soggetti interessati alla realizzazione dell’opera. Non vogliamo dimenticare l’ambito più confacente in cui la nostra organizzazione sindacale si muove: la Contrattazione. Abbiamo introdotto con l’ultimo rinnovo del CCNL edile un corso di formazione di 16 ore presso una Scuola Edile per i lavoratori al primo impiego nel settore edile. E’ nostra intenzione potenziare il DURC attraverso lo spazio note e di monitorare con molta attenzione  la congruità. Nel nostro territorio, fondamentale è stato lo sviluppo della contrattazione d’anticipo che ci ha visto e ci ha permesso di firmare importanti PROTOCOLLI DI LEGALITA’ con la prefettura e PROTOCOLLI D’INTESA con le stazioni appaltanti nei cantieri EXPO 2015 (e non solo). Ma a questi protocolli bisogna dare “gamba” e applicarli nella loro interezza. Il nostro impegno è di continuare a trovare nuovi strumenti e soluzioni in quanto la sicurezza deve essere sempre tra le priorità della contrattazione, facendo in modo di eliminare certe resistenze. Questo si può ottenere:

  • eliminando la logica del massimo ribasso sostituendolo con l’offerta ritenuta più vantaggiosa nell’aggiudicazione degli appalti pubblici (e inserire la logica anche nei privati); avendo dei requisiti minimi per aprire un’impresa , dando corpo alla patente a punti;

  • con il riconoscimento del cantiere come unica unità produttiva; questo comporterebbe la presenza di un responsabile di tutto quello che succede al suo interno;

  • riducendo filiera degli appalti e subappalti, in modo che non ci sia sempre un continuo scaricabarile rispetto alle responsabilità.

Il nostro settore non è privo di norme per la salute e sicurezza ma lo stato deve avere un ruolo regolatore. Importante però è fare un salto culturale tutti insieme. Necessario è mettere l’uomo al centro del lavoro, perché non è un problema solo di norme ma soprattutto di ETICA. Dobbiamo fare in modo che i lavoratori acquisiscano sempre più consapevolezza. Diffondere la cultura della sicurezza e della responsabilità è il primo passo verso una nuova etica del lavoro.

Francesco Bianchi - Segretario generale di FILCA CISL Milano

 


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Autore: Francesco Bianchi

TAGS: Sicurezza, Sindacati

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