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Assimpredil Ance, una risposta moderna

Costruttori di città 2015 numero 42

L’anniversario di Assimpredil Ance costituisce un’occasione preziosa non solo per fare il punto...

Assimpredil Ance, una risposta moderna

L’anniversario di Assimpredil Ance costituisce un’occasione preziosa non solo per fare il punto sul senso del cammino storico e sul ruolo attuale di questa importante e prestigiosa Organizzazione ma, più in generale, per provare a rimettere al centro il valore del “fare Associazione” tra imprese e del “fare rete” tra imprenditori. Si tratta infatti di un’esperienza che, benché abbia lasciato una traccia profonda nell’Italia del dopoguerra, è oggi sottoposta ad esami impegnativi e messa sotto stress da più parti, che ne contestano non tanto gli scopi, quanto una presunta involuzione di forme e di prassi.

Le censure che vengo oggi mosse alle realtà associative di categoria sono di svariata provenienza e natura ma trovano un comune denominatore in una tesi che possiamo sommariamente riassumere nel seguente modo: che esse rischiano di essere oggi, per le imprese che aspirano a rappresentare e ad assistere, più una parte del problema che una parte delle possibili soluzioni. In altre parole, si contesta all’associazionismo di categoria di essere diventato esso pure un pezzo della casta inamovibile e parassitaria, incapace di rimettersi in discussione e di porre al centro della propria azione gli interessi economici, sociale e morali dei soggetti rappresentati.

In questa posizione c’è evidentemente del vero ma nello stesso tempo si manifestano generalizzazioni e caricature, al netto delle quali resta una sfida da riconoscere e da cogliere: quella di rinnovare i sistemi associativi, da un lato preservandone le radici ideali, dall’altro lato mettendo in atto processi di trasformazione in grado di fornire una risposta moderna alle inedite domande di rappresentanza e di servizi che salgono dalle imprese e che la crisi ha reso più acute, più esigenti, più urgenti.

Come sta rispondendo, agli occhi di un osservatore esterno, un’Organizzazione di lungo corso come Assimpredil, chiamata ad affiancare e sostenere quotidianamente imprese di uno dei settori più drammaticamente colpiti e per certi versi sfigurati dalla crisi? Mi pare che nella strategia di questa Organizzazione si possano scorgere, insieme a molti altri aspetti, due elementi di grande interesse, che in qualche modo rappresentano una risposta ai problemi complessi che emergono dai territori e alle domande scomode rivolte alle rappresentanze di impresa.

Il primo di questi elementi riguarda il rapporto con il territorio di riferimento ed è rappresentato a mio parere dalla capacità che Assimpredil sta dimostrando di operare come soggetto attivo di policy generali, che non si limitano a una legittima proiezione degli interessi del settore rappresentato, ma provano a identificare percorsi comuni e obbiettivi di sintesi in grado di ottenere il consenso degli Enti locali. Si tratta di un versante non facile da percorrere, perché la politica tarda a riconoscere le Organizzazioni professionali come soggetti collettivi in grado di passare da una dialettica di puro contrasto a un negoziato moderno, in grado di condurre alla condivisione di diagnosi, di prospettive, di visioni e di progetti.

Il secondo di questi elementi riguarda invece il rapporto con le imprese associate e consiste nel tentativo che Assimpredil sta compiendo di assegnare il primato al “trasferimento delle conoscenze e delle competenze” rispetto ai pur necessari servizi da adempimento. Su questo terreno questa Organizzazione non si sta improvvisando, perché buona parte della sua reputazione e della sua forza deriva indubbiamente da una capacità accertata di assicurare informazioni altamente specializzate, in grado di assicurare l’indispensabile aggiornamento professionale dei titolari e delle maestranze, garantendo uno dei fattori fondamentali attraverso i quali le imprese competono e conseguono i loro risultati.

A Lodi, ovvero nel territorio di competenza dell’Associazione che dirigo, la collaborazione con la delegazione lodigiana di Assimpredil Ance ha conosciuto negli ultimi anni una curva di crescita molto significativa, alimentata da una lettura comune dei problemi delle imprese rispettivamente rappresentate, dalla condivisione di alcune linee di impegno, dalla qualità eccellente delle relazioni personali, dalla convinzione profonda che, nel cuore di una crisi senza precedenti, l’imperativo categorico era quello di unire e non di frazionare, migliorando insieme l’efficacia e il rendimento delle attività sindacali nel territorio. Sono grato agli esponenti locali di Assimpredil che hanno mostrato attenzione e stima per l’identità e le azioni della mia Associazione e che la Confartigianato lodigiano ha ricambiato con altrettanto attenzione e stima. Ritengo che i margini per rafforzare ulteriormente questa collaborazione operosa siano ancora ampi e ho fiducia che ciò che resta ancora da fare sarà compiuto insieme con lucidità e generosità, nell’interesse delle imprese e dell’intera comunità del lavoro.

Vittorio Boselli, Segretario Generale, Confartigianato Imprese Provincia di Lodi

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Autore: Vittorio Boselli

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