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Assimpredil Ance, un interlocutore importante

Costruttori di città 2015 numero 42

La forza dell’Ance è, prima di tutto, la forza della sua rete. Un sistema complesso...

Assimpredil Ance, un interlocutore importante

La forza dell’Ance è, prima di tutto, la forza della sua rete. Un sistema complesso e articolato, praticamente unico nel panorama industriale italiano, che ha, da sempre, avuto un grande ruolo e una grande responsabilità: quella di rappresentare il principale motore del mercato interno del Paese, con quasi 3 milioni di addetti e un’enorme filiera, ben 80 settori collegati alla nostra attività.

Un mondo, il nostro mondo, che più di ogni altro ha subito i drammatici effetti della crisi economica. Troppe opportunità venute meno per le imprese di costruzione, mancati finanziamenti dalle banche, pagamenti delle amministrazioni al lumicino, un carico fiscale e una burocrazia insopportabili. Anni molto difficili, in cui ci siamo rimboccati le maniche, affrontando i problemi con forza e determinazione e senza perdere mai di vista l’importanza del dialogo interno e del contatto con il territorio.

E se oggi molti importanti risultati sono stati raggiunti, se il Parlamento ha colto molte nostre proposte, se il Governo è tornato a mettere al centro della sua agenda il rilancio dell’edilizia, facendo propri i nostri piani e le nostre sollecitazioni, lo dobbiamo a una rete che non ha mai smesso di lavorare sodo e credere nel futuro.

Un’azione incessante che ha fatto sì che l’Ance fosse riconosciuta e considerata non tanto solo come portatrice legittima di interessi di parte, di una categoria, ma anche e soprattutto come interlocutore autorevole, capace di intercettare i bisogni della collettività e di contribuire all’individuazione di soluzioni e strategie per ripartire e portare finalmente l’economia e il mercato del lavoro fuori dalle secche della crisi.

Il piano delle 5mila opere immediatamente cantierabili che, su invito del ministro delle Infrastrutture Delrio, abbiamo censito in breve tempo grazie al nostro sistema associativo e alla stretta collaborazione con le amministrazioni locali, e che è ora all’esame del Governo, è l’emblema di quanto sia efficace e capace di ottenere risultati importanti la sinergia della nostra rete.

Ma tanto c’è ancora da fare, se pensiamo che la ripresa comincia ad affacciarsi solo adesso, con un quadro macroeconomico rinnovato e primi spiragli positivi che dobbiamo essere in grado di cogliere e sfruttare a pieno.

In questo senso Milano rappresenta un terreno di sfide importanti. Investitori internazionali e mondo della cultura, dell’architettura e del design stanno mostrando interesse per la città, che oggi vive un processo di grande trasformazione. L’Expo è sicuramente l’occasione e al tempo stesso la sfida che stiamo affrontando a testa alta affinché il mondo veda quanto non sono solo le bellezze artistiche, paesaggistiche e culturali, a rendere forti i nostri territori, ma anche la capacità tecnologica, competitiva e innovativa. E sono le nostre imprese le grandi protagoniste di questo cambiamento. Penso allo skyline completamente trasformato, alle ex aree industriali che stanno avendo nuova vita, alle infrastrutture di collegamento sempre più sviluppate.

Un grande processo di riqualificazione e trasformazione urbana in cui sicuramente l’Ance, e in primo luogo Assimpredil, ha messo la sua firma, facendosi portatrice, con le istituzioni, le forze produttive e intellettuali della città, della necessità di un rinnovamento, individuando soluzioni e stimolando progetti che potessero rispondere a pieno alle sfide che avevano davanti.

Il processo di cambiamento, però, è tutt’altro che concluso. Non ci siamo lasciati ancora alle spalle il fantasma della crisi che ha cambiato profondamente il volto della nostra economia e in questa riconversione, ancora una volta, i costruttori sono chiamati a svolgere un ruolo da protagonisti. Milano può guidare la ripresa in quanto laboratorio di un nuovo modo di essere impresa, con grande attenzione alla qualità, alla sostenibilità e alla rigenerazione, ma anche all’innovazione dei processi produttivi. Ed è proprio a questo modello che deve continuare a fare riferimento il nostro sistema associativo, consapevole che ripensare il modo di fare impresa e di costruire è la chiave grazie alla quale le nostre aziende saranno capaci di innovare e traghettare l’economia e il settore fuori dalla crisi.

In questi 70 anni Assimpredil ha dimostrato di accompagnare efficacemente il processo evolutivo e i cambiamenti della città, diventando punto di riferimento e interlocutore importante. Un ruolo che, sono certo, continuerà a svolgere per il territorio di Milano anche in futuro di fronte alle prossime sfide.

Claudio De Albertis, Presidente Ance

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Autore: Claudio De Albertis

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